sabato 11 aprile 2020

Le lavoratrici Slai cobas non possono starsene a casa...

A TARANTO: "Cercavo di affiggere la lettera ma un carabiniere me l'ha impedito. Non mi sono data per vinta e le copie della lettera le ho distribuite a mano"

Lettera aperta-appello da Talsano-Taranto: Non sono le elemosine che ci risolvono la situazione
Ci sono tantissimi di noi che ora versano in condizioni disperate, ultrasettantenni soli e senza aiuto, senza reddito, chi ha famiglie con bambini che finora vivevano di espedienti lavorando anche a nero che ora chiedono aiuto ai parenti, che si vendono l’oro o vanno a elemosinare alla Caritas.
Dobbiamo denunciare le elemosine che sta dando il governo (bonus spesa...), che non risolvono il problema per le famiglie indigenti che prima erano tante adesso sono troppe.
Ma gli stessi figli nostri che prima cercavano di mantenersi facendo camerieri, lavapiatti, manovale ecc., ora sono chiusi in casa; come dire, oltre il danno la beffa, perché non lavorando, non socializzando molto spesso cadono in depressione o addirittura con forti attacchi di panico e allora devi comprare le medicine e come si può quando non hai i soldi neanche per mangiare!?
Senza parlare dei prezzi dei prodotti di prima necessità che continuano a crescere.
Questa questione non può essere risolta tamponando il momento di crisi, sarebbe necessario un reddito generale per tutti. Ma per questo è necessario che ci uniamo, ci organizziamo.
Facciamolo, soprattutto come donne.
Contattateci, mandateci segnalazioni, perché via via faremo iniziative per confrontarci con il Comune e con la prefettura, perché non bisogna essere a rischio “salute-mangiare”, non possiamo accettare passivamente tutto quello che sta accadendo.
Concetta – abitante di Talsano-Taranto
dello Slai cobas per il sindacato di classe

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