lunedì 5 settembre 2022

Dall'intervento di un operaio ex Ilva all'assemblea del 28 agosto in preparazione dell'Assemblea nazionale a Roma del 17 settembre


Nel corso degli ultimi anni lo sfruttamento del capitalismo si sta ponendo sempre in maniera più pressante, più oppressiva, e si scaglia nei confronti di lavoratori con maggiore ferocia per difendere i suoi maggiori profitti. Questo lo possiamo vedere soprattutto nella repressione delle lotte, delle battaglie che i lavoratori stanno conducendo e che si stanno intensificando. Lo scontro sta diventando sempre più pesante sia da parte dei lavoratori che resistono sia da parte dei padroni, dei governi.
Quindi, da parte nostra la situazione si fa più difficile, più dura, perché il capitale trova sempre nuovi modi per poter succhiare dal lavoro di il lavoro dei lavoratori.
Un esempio è quello che avviene all'ex Ilva. Vi è una riduzione dei lavoratori, si dà il contentino della cassa integrazione, ma si mantengono le persone alla canna del gas; si da quel tanto, ovviamente prelevato dai fondi pubblici, per farli sopravvivere, mentre resta quella forza lavoro strettamente necessaria per portare avanti la produzione, e quando si aumenta la produzione non è che si assumono nuovi operai o si fanno rientrare noi che siamo in cassa integrazione da quattro anni, ma sfruttando maggiormente i lavoratori che già sono in fabbrica, oppure quando lo sfruttamento dei lavoratori già presenti è a un certo livello, oltre il quale difficilmente si può andare, si spremono i lavoratori delle ditte d'appalto.

L'altro giorno uno mi chiedeva: ma all'azienda non conviene far rientrare voi piuttosto che prendere lavoratori dell'appalto? Eh no che non conviene perché nelle ditte d'appalto molti lavoratori sono con contratti Multiservizi e costano meno.
Un'altra questione legata allo sfruttamento del lavoro è quella dei licenziamenti e dei disoccupati. Sento spesso parlare male da alcune persone della disoccupazione perché potremmo lavorare tutti,  ma su questo ci si affida sempre al governo. Ma ogni governo che succede non ha assolutamente alcun tipo di interesse a risolvere questo problema della disoccupazione.
La forza lavoro, come è stata perfettamente definita da Marx, è una merce; allora essendo una merce è soggetta a svalutazione quando l'offerta è superiore alla domanda. Quando aumentano i disoccupati, maggiori sono i disoccupati, maggiore è la riduzione per i padroni del costo del lavoro. Questo spiega anche il fatto che in trent'anni in Italia gli stipendi siano scesi, è aumentata la precarietà, ci sono i contratti interinali, contratti a termine, ecc. E si precarizza non solo per non pagare chi sta fuori ma anche per ridurre lo stipendio di chi già sta lavorando.
Allora noi dobbiamo condurre questa battaglia, dovremmo rendere chiaro questo punto. Noi dovremmo essere capaci di rendere questi concetti facilmente comprensibili da chiunque dobbiamo essere capaci di diffonderli, di far sì che la gente, i lavoratori lo comprendano bene.
L'assemblea del 17 settembre sarà sia un buon punto di partenza sia un buon passaggio anche perché gli attacchi corrono. Quindi sarà un'assemblea piuttosto importante e partecipata.

Ultima cosa. La lavoratrice della Pellegrini, appalto Acciaierie d’Italia, ha parlato dell'accordo discriminatorio raggiunto da Cisl e USB.
E’ palese che la Cisl sia fra tutti i sindacati quello più aderente alla linea padronale, ed è stato chiaro quando lo scorso marzo in città ha tenuto il convegno a cui ha invitato Mario Draghi che rappresenta l'alta finanza in primis, le grandi aziende, quelle contro le quali si è chiamati a lottare.
Ma nell'accordo con la Pellegrini c'era anche l’Usb che poi parzialmente ha fatto marcia indietro, ma comunque il danno lo avevano fatto; un pò come con l'accordo Ilva del 2018 che hanno firmato e poi si sono ritirati, benchè il ritiro della firma sia diventata soltanto una questione simbolica perchè nella realtà dei fatti non ha avuto alcuna conseguenza pratica.

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