Nonostante promesse, assicurazioni che l'accordo di marzo firmato da Cisl e Usb sarebbe stato rivisto, e che l'Usb avrebbe ritirato la firma: ora ritiriamo, ora ritiriamo ma l’accordo sta ancora lì, vivo e vegeto, e continua ad operare i suoi guai di discriminazione tra lavoratori, penalizzando soprattutto le donne.
L’accordo,
ricordiamo, sull’orario di lavoro prevede che “solo a una
parte minoritaria dei lavoratori part time vengono stabilizzate le 24
ore settimanali fatte nei due anni di covid; a tutti gli altri NO,
tornano indietro a 20/17 o meno ore settimanali. Vengono esclusi chi
ha superato le 48 ore di assenza nel periodo feb/dic 2021; da queste
assenze vengono illegalmente escluse buona parte delle malattie,
anche interventi operativi, periodi di quarantena per covid - in cui
era vietato dalla normativa di uscire di casa, ecc. Questo accordo
colpisce soprattutto le donne. Per le lavoratrici solo la “maternità
obbligatoria o facoltativa” non viene definita “assenza”, ma
tutto il resto sì: problemi di salute per dover fare il doppio
lavoro, in fabbrica e in casa, problemi familiari, con i figli,
problemi di assistenza genitori (scaricati sulle donne).
Non
solo. I sindacati stanno dicendo ai lavoratori di presentare
all’azienda cartelle cliniche, cioè di permettere che sia
l’azienda a decidere se quella patologia e il livello di malattia
sia riconosciuta o meno nei criteri fissati dall’accordo. Violando
in questo modo sia la privacy, sia lo Statuto dei lavoratori”
Contro questo illegittimo accordo stiamo agendo legalmente. MA NON BASTA!
Serve l’azione collettiva delle lavoratrici e lavoratori. Non stiamo dietro alle promesse o alle rassicurazioni individuali. Questo brutto accordo che crea un precedente deve essere cancellato!
Nella prossima settimana (comunicheremo nei prossimi giorni data e orario) saremo alla portineria dell’appalto e faremo una riunione, aperta a tutti, indipendentemente dall’iscrizione sindacale, per decidere insieme il che fare.
Basta con le divisioni dei lavoratori! Vogliamo un contratto uguale per tutti, un orario di lavoro unico part time, che sia almeno di 24 ore settimanali.
Slai cobas per il sindacato di classe
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