"Il sacerdote contesta al primo cittadino di essersi adoperato per
l’accoglienza ai migranti, portando loro anche cornetti caldi, e di non
aver riservato la stessa attenzione agli sfollati del palazzo di via
Giovan Giovine costretti da oltre due settimane a dormire nell’androne
dopo il crollo di un solaio. Don Luigi parla di ‘discriminazione
razziale a danno di cittadini italiani”.
PERCHE' NE PARLIAMO?
Perchè questo signor parroco non deve strumentalizzare le sofferenze degli sfollati per vomitare il suo razzismo, per contrapporre sofferenze a sofferenze.
E perchè gli abitanti di via G. Giovine non devono accettare la pelosa carità di un parroco, in vena di protagonismo.
Nessun commento:
Posta un commento