Sembra che non si vedesse l'ora per scatenare una canea razzista a Taranto.
Nei giorni scorsi sulla stampa si leggeva: "Attimi di paura, quelli vissuti dalla donna, che ci vengono raccontati da suo padre. «Inizialmente ha provato a nasconderci quanto è accaduto, non voleva farci spaventare, ma alla fine ha ceduto. Ieri sera, intorno alle 19 - 19.30, dopo essere uscita dalla palestra che frequenta ogni giorno, ha parcheggiato la sua auto nei pressi di un supermercato perchè doveva fare un po’ di spesa. Neanche il tempo di entrare che è stata spintonata per terra da 3-4 extracomunitari. “Papà erano enormi” mi ha detto.
Le hanno portato via il portamonete con all’interno 50 euro... Dopo l’episodio è andata in caserma ed ha denunciato l’accaduto ai carabinieri. Oggi effettuerà alcuni esami clinici nella speranza che non ci sia nulla di rotto».
«Ci sono tanti gruppi di extra-comunitari che vagano per tutto il giorno alla ricerca di una facile preda cui sottrarre denaro. Bisogna alzare la guardia. Non sono mai stato razzista ma qualcuno dovrebbe iniziare a chiedersi che fine fanno molti di questi immigrati quando sbarcano nel porto di Taranto»
In realtà oggi viene fuori che è tutto falso, come accertato dalle stesse Forze dell'ordine!
L'Associazione Welcome Taranto che si occupa dei migranti scrive: "Descrivere Taranto come un territorio invaso da stranieri, portatori di problemi in quanto tali è, semplicemente, falso. Chi scegli di agitare pericoli inesistenti, diffondendo informazioni imprecise, contribuisce a creare un clima di sfiducia e di isolamento nei confronti dei migranti non utili a nessuno".
I migranti di Taranto in realtà sono le vittime di una politica nazionale, ma anche locale, da parte di personaggi della prefettura e di Associazioni, come la Salam, di negazione dei diritti, di discriminazioni razziste, tanto che una gran parte dei migranti, del Bel Sit e anche Hotel Roxana, hanno dovuto lottare con lo Slai cobas per ottenere legittimi diritti e respingere atti discriminatori, ma hanno vinto! Dimostrando nella lotta uno spessore, una dignità, una "civiltà" che dà insegnamenti a tanti italiani
Nessun commento:
Posta un commento