(Dal Blog inchiostro verde) - La premessa è che «aiutare Taranto, aiutare i lavoratori dell’Ilva
non è vietato dalle norme europee. Quello che vietano le norme europee è
l’aiuto alle aziende»...
Domani la Commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager
riferirà sulla proposta di apertura di un’inchiesta per valutare la
legittimità del prestito ponte da 300 milioni di euro accordato a
dicembre all’Ilva e degli interventi per 800 milioni previsti dalla
legge di stabilità del 2016...
Dice Peace Link: "...quello che interessa è che
questi aiuti di Stato vengano spesi per abbattere l’inquinamento a
Taranto nel rispetto della vita dei cittadini e dei lavoratori»... «La posizione di PeaceLink è quella di
usare i soldi dei contribuenti allo scopo di aiutare i lavoratori Ilva e
la comunità locale. Usarli dandoli all’Iva significherebbe buttarli in
un pozzo senza fondo. Utilizzando la Cassa Depositi e Prestiti si
verrebbe meno a vincoli di legge a tutela del risparmiatore».
Marescotti ha ricordato che «gli aiuti di Stato sono vietati dal
Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) per evitare che
venga falsata la concorrenza». Ciò significa che Peacelink «non sta
ostacolando l’aiuto a Taranto, anzi, lo sta auspicando». Un aiuto
soprattutto ai bambini. Lo studio Sentieri ha certificato un eccesso del
54% di tumori nei bambini a Taranto rispetto alla media regionale.
Mentre da uno studio Iesit sulle allergie pediatriche a Taranto e
provincia, si può notare che il tasso di ricoveri si concentra
soprattutto in città. «Questo non è sfrenato populismo. È il primo
campanello d’allarme».
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