Questa mattina, su richiesta dello Slai cobas, vi è stato l’incontro tra le
rappresentanti delle lavoratrici degli asili addette alle pulizie e ausiliariato
e l’Ass. Ianno, il dirigente Lacatena e la dirigente Zolfarelli.
Le questioni in discussione erano 3:
il nostro netto NO alla chiusura di 2 asili e ai possibili effetti
sulle lavoratrici;
la questione del rispetto del CCNL in merito a orari e livelli
parametrali;
il problema che le lavoratrici tuttora aspettano il saldo, circa il
30%, dei loro soldi per il rapporto lavorativo con la precedente ditta
Thesis.
Sul primo punto, la discussione si è aperta con una inqualificabile
ammissione da parte del Comune: loro non si erano proprio posti il problema di
quello che sarebbe accaduto alle lavoratrici addette alle pulizie e ausiliariato
con la chiusura di due asili! Queste lavoratrici, come si dice, non
stavano neanche in calendario...; dopo di che, entrati nel merito, sia
assessore che dirigente hanno detto che quasi sicuramente gli asili non
chiuderanno, dato l’orientamento in questo senso anche del consiglio comunale.
Ma non possiamo esserne certi, in quanto il Comune dovrebbe prendere l’ultima
decisione al 2 luglio, alla verifica delle iscrizioni.
Lo Slai cobas ha ribadito con forza che gli asili non devono
chiudere! Che siamo per l’incremento del servizio pubblico contro una
lenta privatizzazione che peggiorerebbe la situazione di tutti, anche dei bambini
e delle famiglie; e che è grave che il Comune invece di migliorare e rendere
accessibile un servizio sociale così importante, aumenti le rette, peggiori il
servizio, disincentivi le iscrizioni; come è assurdo che a fronte di
necessità di incremento di organico per educatrici, cuochi, l’amministrazione
risponda: non ci sono fondi...
Quindi, le lavoratrici continueranno a stare in stato di agitazione
finchè non ci sarà la certezza della non chiusura.
Sul secondo punto, abbiamo dovuto sentire mezze parole,
silenzi imbarazzati, tentativi di scaricare le responsabilità sulle violazioni
contrattuali delle ditte, lì dove, invece, il Comune ha pesanti responsabilità
sia in merito all’affidamento di appalti al ribasso, sia per il mancato
controllo verso le violazioni fatte delle ditte; si tratta di un menefreghismo,
visto che il Comune è da anni che sa benissimo, per tutte le nostre denunce,
lotte e incontri, che non vengono rispettati minimi di orario e retribuzioni
previste dal CCNL.
Lo Slai cobas ha detto che ora non ci sono più
giustificazioni e rinvii. L’Ispettorato del lavoro già da marzo scorso
ha riconosciuto queste irregolarità contrattuali e ha diffidato
l’amministrazione comunale; l’ultimo consiglio comunale ha poi approvato a
maggioranza un OdG che dice al Comune di rispettare i diritti delle lavoratrici.
Su questo, quindi, abbiamo diffidato e fissato un nuovo
incontro col Comune perchè proceda alla regolarizzazione entro il
mese.
Detto questo, vi è lo scandalo che il Comune aprirà nelle ore
pomeridiane 4 asili, con un affidamento a una ditta privata, a cui si vogliono
affidare anche i servizi di pulizia e ausiliariato fatti dalle lavoratrici,
invece di aumentare l’orario di lavoro e il salario alle stesse.
Infine, sul terzo punto, siamo al “vorrei, ma non posso”.
Il Comune ha comunicato che il tentativo di transazione con la ditta Thesis non
è andato a buon fine, mentre nel frattempo Equitalia sta facendo azioni di
pignoramento su soldi da dare alla ditta.
Siamo di fronte a un Comune che si sceglie ditte
bandite, per tagliare i costi e poi lascia nei guai le
lavoratrici!
Per tutto questo, le lavoratrici slai cobas, che già hanno
avviato da tempo azioni legali, faranno altri passaggi legali, ma anche
esposti alla Procura, al Ministero per le procedure,
quantomeno equivoche, di affidamento degli appalti e di mancato rispetto
delle stesse normative di leggi e contrattuali.
Slai cobas
Vincenza Cavaliere 3208713272
23.6.16
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