Taranto, 15 mesi senza lavoro e senza soldi. Ex IsolaVerde tenta il suicidio
In Precariopoli3 giugno 2016
Taranto, 15 mesi senza lavoro e senza soldi. Ex IsolaVerde tenta il suicidio
Un ex dipendente di Taranto IsolaVerde ha tentato il suicidio. L’uomo ha ingerito una massiccia dose di farmaci, ma è stato salvato dall’anziano padre che ha notato qualcosa di strano ed ha subito dato l’allarme. Il drammatico racconto è contenuto in una lettera aperta degli ex colleghi impegnati da mesi in una estenuante battaglia per la difesa del lavoro.
“Forza amico, non meritano la tua vita”, recita il documento di denuncia dei colleghi. “Siamo entrati nel 15esimo mese senza un soldo, senza un lavoro – si legge nel testo – dopo aver paventato per mesi di portare i libri in tribunale, ponendo fine alla nostra storia lavorativa e barattando il licenziamento con una sospensione non retribuita affinchè si potessero trovare soluzioni, a tutt’oggi nonostante licenziati da un mese, i libri non vengono portati in tribunale per dichiarare il fallimento”.
Perchè? Si chiedono gli ex dipendenti della società pubblica che fa capo alla Provincia. “Sarà mica per il fatto che la società non può fallire e che quindi si attende che entri in vigore la legge Madìa che lo permetterebbe? Sarà mica perchè se chiedono il fallimento adesso potrebbe essere respinto e quindi amministratori e Provincia dovrebbero mettere mani ai loro portafogli?”.
Gli ex dipendenti di IsolaVerde sono stanchi di promesse e continui rinvii che, finora, non hanno portato a niente. Anzi, hanno solo aumentato la disperazione tra i lavoratori. “Vogliamo parlare dei nostri stipendi arretrati? Del nostro Tfr? Della nostra solidarietà bloccata in Tribunale? Attendiamo l’udienza del 16 giugno con la speranza che nessun altro faccia un altro atto ingiuntivo, ne vogliamo parlare? Domande che meriterebbero risposte. Mentre amministrate i soldi dei contribuenti senza fornire alcun servizio alla cittadinanza da quasi un anno, vi diciamo: dimettetevi perchè sbagliare è umano, ma perseverare sulla pelle di noi lavoratori è diabolico. Forza amico, non meritano la tua vita. E ricorda che tutto arriva”.
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