Trecento ospiti del Centro richiedenti asilo di Bari hanno bloccato la strada davanti alla struttura a pochi metri dall'aeroporto di Palese: un modo per protestare contro le lungaggini burocratiche
(La repubblica) 28 Giugno 2016
Una marcia pacifica per chiedere di poter raggiungere altre nazioni europee come promesso da mesi. Trecento eritrei ospiti del Cara, il Centro richiedenti asilo di Bari, hanno bloccato la strada davanti alla struttura a pochi metri dall'aeroporto di Palese: un modo per protestare contro le lungaggini del programma di relocation che li ha portati temporaneamente nel capoluogo pugliese prima di essere trasferiti in altri Paesi.
Il Cara di Bari da qualche mese è diventato un hub nazionale, scelto insieme con altri centri per il programma di smistamento dei migranti in tutta Europa. Attualmente la struttura ospita circa 900 eritrei (sul totale di 1.500 migranti) inseriti nella relocation. Sono stati proprio loro a organizzare la manifestazione di protesta con una marcia dalla zona industriale al Cara.
"La situazione era sotto controllo", assicura la direzione del centro. Sono intervenute le forze dell'ordine anche per evitare eccessivi disagi al traffico. Lo scorso 21 giugno il quadro di San san dalla Basilica aveva raggiunto il Cara, accompagnato dal priore Ciro Capotosto, per inaugurare la ludoteca destinata a un centinaio di bambini eritrei arrivati a Bari proprio grazie al programma di relocation. La visita era stata anche occasione per analizzare i numeri dei trasferimenti: in Italia su 40mila migranti coinvolti, soltanto un decimo avrebbe raggiunto la destinazione finale.
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