Si ripete anche con l'elezione di Ciro D'Alò, ex rappresentante della lotta ambientalista, a sindaco di Grottaglie un déjà vu - per cui qui sì non c'è distinzione tra sinistra e destra:
"Sarò il sindaco di tutti!" - ha subito proclamato D'Alò - ...grande senso di responsabilità verso tutti i doveri che si confanno alla fascia tricolore...".
Ma come? Prima si sono chiesti i voti perchè espressione di chi non era rappresentato, della gente che non si vede difesa nelle sue condizioni di vita, di lavoro, nei suoi diritti dai precedenti politici e precedenti amministrazioni, e dopo il voto ci si scorda di chi lo ha votato e subito si dice: "Io sono di tutti", come se improvvisamente a Grottaglie fossero sparite le classi, le disuguaglianze, chi sta sopra e chi sta sotto, chi è stato e complice nelle discariche e inquinamento del territorio e chi subisce il degrado, ecc.?
Per essere un sindaco diverso dovrebbe invece essere di "parte", che poi è la maggioranza della popolazione.
Ma, no! Dal giorno dopo le elezioni il candidato "alternativo" D'Alò diventa subito "responsabile" verso la fascia tricolore - cioè verso quello Stato che rappresenta i forti contro i deboli.
Ci si scorda anche che il giorno prima, per essere eletto, ha criticato la precedente amministrazione, il precedente sindaco; anzi chiede a questi di continuare a dare il suo contributo...
Quando si dice "di tutti" vuol dire solo che dopo un pò nei "tutti" via via spariranno i lavoratori, i giovani che non trovano lavoro e futuro, le masse più danneggiate e andranno in prima fila i settori e rappresentanti della borghesia di Grottaglie.
Cominciamo bene...!
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