sabato 23 luglio 2016

L'AVV. BONETTO DI TORINO - LEGALE DELLE PARTI CIVILI NEL PROCESSO ILVA - LO AVEVA SUBITO DENUNCIATO:

"La Cassazione ha ideato il “disastro perfetto”, che c'è ma non è punibile...". 
  
Da una intervista dell'Avv. Bonetto, legale di operai e familiari di lavoratori Eternit morti


 
L'intervista fu rilasciata in occasione di una delle udienze a Taranto del processo Ilva, in cui è legale delle parti civili presentate dallo Slai cobas sc.

"L'Eternit è stata un tentativo di fare un'operazione innovativa. Di considerare come unico fenomeno quello dei danni prodotti all'ambiente e alle persone da produzioni industriali.
Ci sono stati processi per disastri ambientali, ma quello di tenere assieme tutto, lavoratori, abitanti e ambiente, con l'art. 434 del codice penale, è stata un'operazione innovativa che è andata a sollevare un problema storicamente sotto la polvere, cioè gli effetti a lungo termine delle produzioni industriali. L'Eternit ha cessato la produzione nel 1986 e la gente continua a morire per quelle produzioni.
Il primo grado di giudizio ha riconosciuto che questa operazione si poteva fare, e anche la Corte d'appello. La Cassazione in modo ancora più violento della sentenza Thyssen, ha detto NO: dovevate fare i processi caso per caso per i singoli morti, perchè tenere assieme quanto accadde nel 1986 con oggi non è previsto dal codice penale, visto come articolo che esauriva le possibilità di punire nel momento in cui cessavano i comportamenti fattivi dei responsabili. Quindi è dal 1986 che comincia a determinarsi la prescrizione. Il fatto che la gente continui a morire non si tratta di “disastro” ma di singoli omicidi che bisogna perseguire uno per uno.
Questa interpretazione è secondo me forzata. La lettera della norma è degli anni '30, in quegli anni non vi erano disastri per l'utilizzo dei cancerogeni, in mente, allora, avevano l'idea di un disastro semi istantaneo, il cancerogeno invece non è mai istantaneo, ci impiega almeno 10 anni per far emergere i primi effetti, per l'amianto, almeno 30 anni dall'esposizione. Quindi, secondo la Cassazione per i cancerogeni non ci possono essere disastri. La Cassazione ha ideato il “disastro perfetto”, che c'è ma non è punibile.

Questa è una visione reazionaria: c'è un problema si cerca di affrontarlo per quello che è in maniera unitaria, loro invece dicono no: la lettera della norma dice che si devono vedere i singoli casi.
In Corte d'appello abbiamo detto che la produzione industriale produce merci e morti in serie, le patologie sono un effetto della produzione industriale, le patologia di amianto non esisteva prima della sua produzione industriale, Il capitalismo produce merci e morti con la stessa intensità.
Non accorgersi di questo è grave, quando se ne erano accorte le vedove dei lavoratori che appendevano i manifesti funebri sui muri della fabbrica. Se ne sono accorte loro negli anni '80..., ma la Cassazione ha detto: se ne dovevano accorgere prima...

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