"Questa mattina l'aria è uno schifo, io sto all'altezza della benzina 3p e dall'Ilva si alza una cappa rossastra. Chiamate il Dott. Marescotti e fate controllare l'aria"
Lo Slai cobas in effetti rigira la notizia a Marescotti, che subito dopo risponde:
"Aria con 12,5 ng/metro cubo di Ipa cancerogeni, con media del 15% di valori cattivi, inaccettabili".
E questa mattina, a conferma, ci invia un altro messaggio: "Ho indagato sulla cappa rossastra di ieri. Hanno preso fuoco 5 big bag dell'acciaieria 1".
Marescotti poi inoltra queste segnalazioni all'Arpa.
Riportiamo sotto il resoconto postato sul sito di Peacelink.
Nel dramma "ordinario" che vivono gli operai quasi ogni giorno, e con loro gli abitanti di Taranto, vogliamo questa volta sottolineare un fatto: il rapporto che deve esserci tra operai Ilva e ambientalisti seri, che devono mettere le loro capacità e conoscenza al servizio della mobilitazione in primis degli operai.
Questo rapporto lo richiedono gli operai dello Slai cobas, perchè solo unendo denuncia e lotta è possibile cambiare le cose.
Il mistero dei 5 big bag incendiati l'11 luglio in ILVA
Svegliarsi con il cielo marrone, ecco come vive una città in stato di allerta
"... L'11 luglio riceviamo una telefonata: "C'è stato un incendio all'ILVA". Subito giungono da una nostra "ecosentinella" le immagini del fumo nero che si innalza dalla fabbrica e il giorno dopo la città di Taranto assiste ad uno spettacolo estivo un po' più raccapricciante del solito: una nube rossastra e nera è sospesa in cielo, vagando in preda ai venti. Ce la segnala per prima lo Slai Cobas, che riceve l'sms di un operaio ILVA: "Chiamate al dott. Marescotti - scrive l'operaio - e fate controllare l'aria che questa mattina c'è uno schifo". E di seguito l'sms fornisce alcune indicazioni del luogo dal quale si percepisce e si vede quello che l'operaio definisce "uno schifo". Poco dopo telefona un cittadino e conferma la presenza di una nube "impressionante". E ci manda le foto in tempo reale dal cellulare.Ieri notte è stato un tam tam continuo su Facebook.
Parte allora la richiesta di informazioni all'Arpa Puglia e al sindaco di Taranto. All'Arpa e alla Cabina di regia pugliese sulla qualità dell'aria (di cui PeaceLink fa parte) inviamo una dettagliata sequenza di foto.
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