Ieri a Bari
il comitato dei lavoratori delle campagne con non poche difficoltà è
riuscito ad ottenere un tavolo per un incontro al palazzo della regione Puglia
per chiedere ancora una volta l'abolizione della residenza come
requisito necessario per il rinnovo dei permessi di soggiorno, la
possibilità di avere assistenza sanitaria e legale mirando a una
regolarizzazione dei contratti per i lavoratori braccianti, soluzioni
pratiche per l'emergenza abitativa e per il trasporto dei lavoratori Dove la regione ha stanziato ben 1.000.000 di euro .
Non vogliamo essere presi in giro, qualora tutte le "promesse" fatte
non vengano mantenute saremo pronti a intraprendere una dura battaglia
per il riscatto sociale di tutti quei fratelli africani che al giorno
d'oggi vengono sfruttati e umiliati non solo Dalle parti datoriali ma
anche da tutti quei politici e sindacati confederali che non si assumono
le responsabilità di tendere verso un miglioramento dello stato di
cose presenti.
#campagneinlotta
IL COMUNICATO: DALLE PAROLE SI DEVE PASSARE AI FATTI
Ieri, 15 luglio, i lavoratori delle Campagne della provincia di Foggia hanno nuovamente incontrato alcuni rappresentanti della Regione Puglia per ribadire le loro richieste riguardo i documenti e il rispetto dei contratti collettivi. L’incontro segue i cortei del 9 maggio a Foggia e del 30 giugno a Bari. Per mesi, le istituzioni regionali sono rimaste sorde alle richieste dei lavoratori, non coinvolgendoli nelle decisioni che li riguardano e disattendendo le promesse fatte durante il precedente incontro dello scorso 3 marzo
L’atteggiamento della Regione non si è smentito nemmeno ieri, quando i suoi dirigenti non si sono presentati all’appuntamento accordato proprio il 30 giugno. È stato necessario quindi insistere per diverse ore, davanti ai locali nei quali il Presidente ed altri rappresentanti erano impegnati in una conferenza stampa contro il TTIP, prima di poter finalmente essere ricevuti.
Le questioni sul tavolo riguardavano lo stanziamento di un milione di euro per casa e trasporti per i braccianti; l’intenzione, più volte manifestata dalla Regione, di procedere allo ‘sgombero umanitario’ del più grande insediamento di lavoratori e lavoratrici della provincia di Foggia; l’investimento per garantire ai lavoratori delle campagne i servizi sanitari; l’impegno a favorire la regolarizzazione di permessi di soggiorno e residenze per coloro che ne sono sprovvisti.
Siamo convinti che il miglioramento generalizzato delle condizioni lavorative dei braccianti agricoli passi per una ristrutturazione complessiva dell’organizzazione produttiva locale. Proprio per questo le misure finora proposte, la cui attuazione procede con molto ritardo anche a causa dello scollamento tra le varie figure istituzionali, sono senz’altro un tentativo di affrontare la questione, ma parziale, timido e ad oggi ancora totalmente inapplicato. Non bastano i proclami, né tantomeno le indicazioni date nel protocollo d’intesa tra regioni e ministeri, che ad oggi rimane una traccia priva di una reale applicazione.
Se c’è una reale volontà da parte della regione Puglia di modificare 20 anni di gestione disastrosa del lavoro agricolo è necessaria una presa di posizione netta nei confronti delle irregolarità presenti ancora oggi sul territorio foggiano in materia di residenze e permessi di soggiorno, spingendo il governo centrale ad un processo di regolarizzazione dei lavoratori senza il quale ogni proposta rischia di naufragare miseramente.
La Regione Puglia si è detta disponibile a tenere costantemente aggiornati i lavoratori nel processo di applicazione delle misure relative a casa, trasporti e sanità che sta mettendo in atto. In ogni caso è necessario che si tenga conto della voce dei diretti interessati, attualmente demandata, salvo le lotte autorganizzate portate avanti dai lavoratori, al solo sindacalismo confederale – il quale ad oggi non è affatto rappresentativo dei lavoratori, e che negli ultimi 20 anni si è fatto esclusivamente promotore di soluzioni emergenziali e per nulla risolutive come le tendopoli o la Rete Lavoro Agricolo di Qualità.
Saremo vigili e presenti in ogni passaggio che la regione Puglia vorrà fare nelle prossime settimane. Torneremo nuovamente a far sentire la nostra voce, e non siamo disponibili a nuovi tentennamenti come quelli del recente passato. All’alba della nuova stagione di raccolta del pomodoro, i lavoratori delle campagne foggiane sono pronti a riprendere la mobilitazione e la lotta fin quando non saranno evidenti dei miglioramenti.
Comitato lavoratori delle Campagne
Rete Campagne in Lotta
#campagneinlotta
IL COMUNICATO: DALLE PAROLE SI DEVE PASSARE AI FATTI
Ieri, 15 luglio, i lavoratori delle Campagne della provincia di Foggia hanno nuovamente incontrato alcuni rappresentanti della Regione Puglia per ribadire le loro richieste riguardo i documenti e il rispetto dei contratti collettivi. L’incontro segue i cortei del 9 maggio a Foggia e del 30 giugno a Bari. Per mesi, le istituzioni regionali sono rimaste sorde alle richieste dei lavoratori, non coinvolgendoli nelle decisioni che li riguardano e disattendendo le promesse fatte durante il precedente incontro dello scorso 3 marzo
L’atteggiamento della Regione non si è smentito nemmeno ieri, quando i suoi dirigenti non si sono presentati all’appuntamento accordato proprio il 30 giugno. È stato necessario quindi insistere per diverse ore, davanti ai locali nei quali il Presidente ed altri rappresentanti erano impegnati in una conferenza stampa contro il TTIP, prima di poter finalmente essere ricevuti.
Le questioni sul tavolo riguardavano lo stanziamento di un milione di euro per casa e trasporti per i braccianti; l’intenzione, più volte manifestata dalla Regione, di procedere allo ‘sgombero umanitario’ del più grande insediamento di lavoratori e lavoratrici della provincia di Foggia; l’investimento per garantire ai lavoratori delle campagne i servizi sanitari; l’impegno a favorire la regolarizzazione di permessi di soggiorno e residenze per coloro che ne sono sprovvisti.
Siamo convinti che il miglioramento generalizzato delle condizioni lavorative dei braccianti agricoli passi per una ristrutturazione complessiva dell’organizzazione produttiva locale. Proprio per questo le misure finora proposte, la cui attuazione procede con molto ritardo anche a causa dello scollamento tra le varie figure istituzionali, sono senz’altro un tentativo di affrontare la questione, ma parziale, timido e ad oggi ancora totalmente inapplicato. Non bastano i proclami, né tantomeno le indicazioni date nel protocollo d’intesa tra regioni e ministeri, che ad oggi rimane una traccia priva di una reale applicazione.
Se c’è una reale volontà da parte della regione Puglia di modificare 20 anni di gestione disastrosa del lavoro agricolo è necessaria una presa di posizione netta nei confronti delle irregolarità presenti ancora oggi sul territorio foggiano in materia di residenze e permessi di soggiorno, spingendo il governo centrale ad un processo di regolarizzazione dei lavoratori senza il quale ogni proposta rischia di naufragare miseramente.
La Regione Puglia si è detta disponibile a tenere costantemente aggiornati i lavoratori nel processo di applicazione delle misure relative a casa, trasporti e sanità che sta mettendo in atto. In ogni caso è necessario che si tenga conto della voce dei diretti interessati, attualmente demandata, salvo le lotte autorganizzate portate avanti dai lavoratori, al solo sindacalismo confederale – il quale ad oggi non è affatto rappresentativo dei lavoratori, e che negli ultimi 20 anni si è fatto esclusivamente promotore di soluzioni emergenziali e per nulla risolutive come le tendopoli o la Rete Lavoro Agricolo di Qualità.
Saremo vigili e presenti in ogni passaggio che la regione Puglia vorrà fare nelle prossime settimane. Torneremo nuovamente a far sentire la nostra voce, e non siamo disponibili a nuovi tentennamenti come quelli del recente passato. All’alba della nuova stagione di raccolta del pomodoro, i lavoratori delle campagne foggiane sono pronti a riprendere la mobilitazione e la lotta fin quando non saranno evidenti dei miglioramenti.
Comitato lavoratori delle Campagne
Rete Campagne in Lotta
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