La cessione degli asset industriali del gruppo Ilva difficilmente avverrà in autunno. La conferma di quanto in realtà già si prevedeva da tempo, arriva direttamente dal commissario straordinario dell’Ilva, Piero Gnudi, che ha ipotizzato la vendita verso i primi mesi del 2017. Lo ha dichiarato a margine della presentazione del modello di gestione del cantiere e delle bonifiche dell’ex area Falck portato avanti dalla società Milanosesto. Interpellato dai giornalisti presenti sui tempi per la cessione del gruppo, dopo l’ammissione delle due offerte di acquisizione presentate da AcciaItalia (la new.co composta dal gruppo Arvedi, da Cassa Depositi e Prestiti e dalla holding lussemburghese DelFin del gruppo Luxottica) e
ArcelorMIttal-Marcegaglia, Gnudi ha risposto: “Ottobre mi sembra prematuro. Cercheremo di accelerare al massimo i tempi” aggiungendo che si potrebbe arrivare alla cessione nei “primi mesi del prossimo anno“. Per quanto riguarda le due offerte in campo, “abbiamo aperto la busta della parte ambientale, che consegneremo ai tre esperti” la cui nomina da parte del Ministero dell’Ambiente è avvenuta proprio oggi “per la valutazione del piano. Sicuramente gli esperti faranno presto quindi accelereremo i tempi” è l’auspicio di Gnudi. Il decreto sulla cessione ai privati dell’Ilva, “ci auguriamo sia approvato, perché in caso contrario il castello crolla” ha concluso
È il momento in cui ognuno deve fare la sua parte. Non ci sono quelli che decidono, assumono la responsabilità dell’azione di governo ed altri che danno i voti“. Questo invece quando dichiarato dal vice ministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, che oggi a Bari si è intrattenuta con i giornalisti sulla vicenda dell’Ilva di Taranto, a margine di un incontro con il presidente e i componenti del direttivo di Confindustria Puglia. “La situazione è ingarbugliata perché tanti in passato si sono distratti ed abbiamo fatto dieci decreti – ha spiegato – perché evidentemente negli anni passati c’è stata molta disattenzione. Oggi stiamo lavorando per dare un’opportunità al territorio ed ai lavoratori“. “Un’opportunità – secondo il vice ministro – anche per le istituzioni di non gridare e mettersi invece a lavorare concretamente. Mi sono assunta la responsabilità di andare in Parlamento e di fare una cosa che non è mai stata fatta negli anni passati: derogare per quanto riguarda le assunzioni, permettendo all’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale (Arpa) Puglia di fare assunzioni per meglio corrispondere ai bisogni di quel territorio”. “Oggi c’è un Paese che deve prendere atto dei propri ritardi e – ha concluso il vice ministro – misurarsi concretamente con le soluzioni