La situazione negli stabilimenti del sud di Leonardo-Finmeccanica si fa sempre più tesa. In procinto di incontrare all’inizio della prossima settimana l’azienda, la RSU Fiom Cgil, Uilm uil e FISMIC di Grottaglie, hanno inviato una durissima lettera all’ad dell’azienda Moretti e a tutto il management aziendale della Divisione Aerostrutture, nella quale vengono elencate punto per punto tutte le criticità nella gestione del sito grottagliese.
La presente per comunicarVi che la gestione operativa dello Stabilimento di Grottaglie è diventata illogica dal punto di vista industriale – questo l’incipit della lettera -. Le inspiegabili dinamiche che si stanno verificando all’interno dello stabilimento, hanno
indotto la scrivente RSU a “rincorrere” l’azienda – ad ogni livello alla sua portata – per ricevere spiegazioni e chiarimenti congrui al bene e all’efficientamento dello stabilimento.
Dai primi confronti con il nuovo assetto aziendale divisionale, l’azienda ha prospettato un piano di efficientemento pienamente condiviso dalla RSU“.
I punti cardine sui quali si incentra la vertenza di Grottaglie sono i seguenti a detta delle RSU: errata gestione delle internalizzazioni/insourcing; errato ricollocamento/efficientamento degli organici; errato ridimensionamento degli organici a seguito della riduzione turnistica; nuova necessità di incremento di organici, scaturito dall’errata gestione dei punti sopra citati; gestione lavoratori somministrati.
Certo è che da anni, quella che un tempo veniva considerata un’isola felice, vive in un perenne stato di inquietudine. Che riguarda in particolare l’intera Divisione Aerostrutture degli stabilimenti del Sud Italia (ex stabilimenti Alenia di Grottaglie, Foggia, Nola e Pomigliano). Da oltre un anno nello stabilimento di Grottaglie si registra un calo di occupazione preoccupante, che l’azienda ha spiegato all’interno di un percorso di “moralizzazione ed efficientamento” come ricordano gli stessi sindacati: che in soldoni vuol dire maggiori “internalizzazioni di attività e miglioramento dei processi produttivi“. Attraverso la riqualificazione di lavoratori interni, spostati da alcuni reparti impattati dalla riduzione dei turni di lavoro settimanali. Tutto questo per raggiungere, come ricordano le stesse RSU, il raggiungimento del punto di pareggio di bilancio per il sito di Grottaglie entro l’anno in corso, e il rispetto del numero di consegne di fusoliere richiesto dal cliente Boeing, per il 2016 e per gli anni prossimi che nei programmi sin qui dichiarati, vedranno una crescita delle consegne annuali.
Nell’ultimo incontro tra azienda e sindacati, è stato comunicato alle RSU che, “a seguito di un’oggettiva difficoltà nel rispettare il piano mensile di consegne pianificato con Boeing ed a causa di gravi problemi rilevati dal cliente Boeing che interessano l’intero sistema di gestione della qualità – Boeing impone di incrementare nuovamente il numero di lavoratori, andando in totale antitesi con quanto sta attuando l’azienda“. Motivo per il quale i sindacati chiedono la “stabilizzazione per più di 200 lavoratori precari-somministrati; sostituiti ai lavoratori rumeni (transitati per anni a Grottaglie)“.
Inoltre, nella lettera all’ad Moretti, la Boeing ha denunciato problemi qualitativi e di efficacia, “rispetto ai quali la RSU di sito ha da sempre proposto soluzioni organizzative e tecnico-industriali rimaste puntualmente inascoltate – denunciano le RSU -. L’ad Moretti ha risposto a Boeing parlando di assunzioni stabili di lavoratori interinali mai avvenute all’interno del nostro sito. E si è inoltre appellato a gravi episodi di sabotaggio ai quali l’azienda avrebbe dato seguito con denuncia alla magistratura coinvolgendo la parte sindacale: teniamo a precisare che tale dichiarazione non è assolutamente veritiera e che nessun procedimento di questo tipo si è verificato a Grottaglie, tantomeno coinvolgendo la RSU di sito“.
Il clima, quindi, è piuttosto teso in vista dell’incontro imminente. Di seguito pubblichiamo tutti i punti di criticità sollevati dai sindacati nella lettera inviata a Moretti. Nella quale ancora una volta manca la firma della Fim Cisl, il che denota ancora una volta la mancanza di unità tra i sindacati metalmeccanici all’interno del sito di Grottaglie, che certamente non facilita nella trattativa con l’azienda, né tanto meno è un buon segnale per i lavoratori, diretti, precari, somministrati o dell’appalto che siano. Del resto, che ci siano sempre stati problemi anche e soprattutto con le esternalizzazioni, dove i sindacati avrebbero sicuramente dovuto avere molto di più il polso della situazione, è cosa nota a tutti. E che all’interno del sito si siano verificati episodi di così detto ‘sabotaggio‘ (che forse per onestà intellettuale bisognerebbe chiamare con il loro vero nome, ad esempio ‘sottrazione di attrezzi e utensili’ portati via come se si fosse in un negozio) è cosa altrettanto nota a tutti. Per tutelare l’occupazione e un sito che resta un presidio industriale importante per questo territorio, serve serietà e onestà intellettuale, da parte di tutti, nessuno escluso.
Punto 1: errata gestione delle internalizzazioni/insourcing
“Il processo di internalizzazioni/insourcing delle seguenti attività esternalizzate in maniera unilaterale dalla precedente gestione aziendale è avvenuto come descritto di seguito:
a) Reparto “Tacking” (HB, ditta alla quale è stata affidata l’attività): 1° reparto del flusso dei montaggi manuali della sez. 46 e 44. Esternalizzato a febbraio 2015, la sola sez. 44 è stata reinternalizzata a dicembre 2015.
b) Attività di completamento delle lavorazioni del reparto montaggio manuale “Completion” (GSE, HB, Tacnomessapia: ditte alle quali sono state affidate le attività): tale attività erano svolte da lavoratori di ditte esterne che prestavano la propria manodopera sotto la gestione dei responsabili Finmeccanica-Leonardo. Una volta reinternalizzata l’attività e fuoriusciti i lavoratori, si sono verificate delle difficoltà nello svolgimento delle lavorazioni, non avendo pianificato correttamente il processo di internalizzazione.
c) Attività a banco funzionali al processo di Fabbricazione-Clean Room (FATA LOGISTIC: ditta alla quale è stata affidata l’attività): processo di internalizzazione riuscito grazie alla gestione interna del reparto “Clean Room‘. Presenta criticità nel rispettare i flussi pianificati a causa del ridotto dimensionamento degli organici.
d) Misurazioni laser e controlli dimensionali (SIMMEC, AXIST: ditte alle quali sono state affidate le attività): attività della quale i detentori del know-how sono i lavoratori di ditte esterne, perché non è mai svolta negli anni da lavoratori Finmeccanica-Leonardo Grottaglie. Nel processo di internlizzazione, completamente mal gestito, non si è tenuto conto di questo delicato aspetto per la salvaguardia del processo produttivo, nonostante la scrivente abbia più volte espresso le proprie perplessità durante gli incontri sindacali di sito e territoriali. Ad oggi l’azienda ha fatto fuoriuscire alcuni lavoratori esterni senza che il trasferimento del know-how fosse avvenuto, cercando di tamponare l’emergenza utilizzando lavoratori Finmeccanica-Leonardo che dovrebbero svolgere simultaneamente diverse mansioni (collaudo, montatore, masticiatore e all’occorrenza misuratori, con il risultato di non poter riuscire ad essere efficaci in nessuna delle attività svolte.
e) Sistemi sez. 44 (GSE: ditta alla quale è stata affidata l’attività): tale attività di montaggio è l’ultima del processo produttivo, a ridosso della spedizione.
L’azienda sta iniziando il processo di affiancamento/internalizzazione con la riqualificazione di fabbricatori (spostati da reparti impatatti da riduzione turnistica di cui parleremo in seguito) a montatori. La RSU ha mostrato, durante gli incontri sindacali, le proprie perplessità nell’effettuare un’internalizzazicne interamente con personale appena riqualificato, proponendo all’azienda un mix con operai esperti. Richiesta che sembra essere stata accolta.
Punto 2: Errato “ricollocamento/efficientemento degli organici
“L’azienda per effettuare l’internalizzazione delle “Attività a banco funzionali al processo di Fabbricazione-Clean Room” ha riconvertito un numero consistente di lavoratori di controllo qualità (collaudi) in fabbricatori’. Ha riqualificato quelli che ha definito “i migliori montatori” in collaudi per poi tentaredi riconvertirli in misuratori, come descritto al punto 1-d). “Misurazioni laser e controlli dimensionali”: queste ricollocazioni hanno generato lacune nei reparti di collaudo, lacune che ad oggi Boeing – a detta dell’azienda – chiede di colmare nuovamente”.
Punto 3: Errato ridimensionemento degli organici e seguito della riduzione
“Turnistica: i reparti di Clean Room-Fabbricazione hanno subito una riduzione della turnistica settimanale da 21 a 15 turni settimanali. La riduzione delle squadre di lavoro da 4 a 3, di per se genera una normale riduzione del personale. In questo caso,però, la riduzione degli organici è stata attuata sottovalutando le esigenze produttive dei reparti interessati: riducendo i turni l’azienda ha previsto in alcune aree il parallelismo di alcune attività per rispettare i flussi pianificati e gli organici attuali non lo consentono. Ad oggi questo sta generando il mancato rispetto degli obiettivi produttivi”.
Punto 4: Nuove necessità di incremento di organici, scaturito dell’errata gestione dei punti sopra citati
L’azienda ha recentemente comunicato l’arrivo di personale proveniente da altri stabilimenti della Divisione Aerostrutture. “LA SCRIVIVENTE RSU NON E‘ AFFATTO CONTRARIA ALLA TRASVERSALITA’ TRA I SITI ED AL PRINCIPIO DI SOLIDARIETA’ TRA COLLEGHI, contrariamente a quanto l ’azienda sta strumentalizzando a Grottaglie“.
L’azienda ha comunicato alla RSU che il cliente Boeing ha rilevato le difficoltà sopracitate (che stanno fiaccando le consegne,compromettendo i requisiti qualitativi) richiedendo di rafforzare gli organici sulla linea produttiva. “L’azienda intende attuare tale incremento attraverso la migrazione di lavoratori provenienti da altri stabilimenti.
Siamo pronti, come dal lontano 2006, ad accogliere i nostri colleghi da altri siti, ma non riteniamo accettabile che tali lavoratori vadano a ricoprire le lacune generate dall’azienda nei reparti sopra descritti, in particolar modo se dovesse trattarsi di attività di collaudo (controllo qualità) e di responsabilità gerarchico/gestionali“.
Punto 5: Gestione lavoratori somministrati
Sono presenti a Grottaglie da diversi anni circa 250 lavoratori interinali (operai ed impiegati) “che hanno maturato in questi anni professionalità e competenze indispensabili a garantire il prosieguo della attività lavorative. A tal proposito si precisa che all’interno della platea di tali lavoratori c’è una parte di lavoratori provenienti da altri siti il cui numero – l’azienda ha comunicato che – si incrementerà a breve. Anche rispetto alla trasversalità dei lavoratori somministrati siamo totalmente solidali, rivendicandone la stabilizzazione dell’intera platea“. “Le motivazioni della presente risiedono nella necessità di condividere, e tutti i livelli senza filtri e ‘incomprensioni’ le criticità presenti a Grottaglie. A seguito delle mendaci informazioni diffusa a mezzo stampa che hanno diffamato lo stabilimento di Grottaglie e le sua Maestranze è doveroso fare chiarezza sulle dinamiche interne al nostro sito” concludono la loro lettera le RSU.