venerdì 9 ottobre 2020

Cgil, Cisl si appropriano dei risultati negli asili ottenuti solo grazie alle lotte dello Slai cobas - Questo è misero parassitismo ed è indegno! - Lettera ai giornali

Egregio direttore,

il suo giornale è sicuramente a conoscenza (dato che in passato ha varie volte pubblicato nostri comunicati o fatto di propria iniziativa articoli) della lunga battaglia fatta dalle lavoratrici degli asili comunali dello Slai cobas per il sindacato di classe per ottenere un'aumento dell'orario di lavoro e il riconoscimento del lavoro di ausiliariato. Una battaglia lunga anni, 5 anni durante l'attuale ditta Servizi Integrati srl, ma che era in corso anche anni prima. 

E' stata una battaglia non facile verso le varie amministrazioni comunali (che ci davano pure ragione ma poi non facevano nulla per riparere a questa ingiustizia) e le Ditte; non facile soprattutto perchè le lavoratrici Slai cobas si sono sempre trovate da sole a farla pur lottando per i diritti di tutte 84 lavoratrici. Perchè pur esistendo altri sindacati confederali questi negli anni non solo non hanno fatto lotte, ma al massimo incontri "diplomatici" con il Comune, ma durante gli scioperi, le iniziative promosse dalle lavoratrici Slai cobas le hanno apertamente ostacolate, dicendo alle loro iscritte di non partecipare.  

Ora, dopo questa lunga e faticosa battaglia, che finalmente ottiene un risultato, leggiamo, anche sul suo giornale, Cgil e Cisl appropriarsi della vicenda e cantare vittoria come se fosse un risultato della loro battaglia. Questo, si chiama "parassitismo", tutti possono sapere che non è vero! Anche le lavoratrici loro iscritte lo potrebbero dire.

E, sinceramente, ci meraviglia che il suo giornale non abbia nè pubblicato i nostri recenti comunicati su quanto ottenuto, nè abbia sentito la necessità di sentire le lavoratrici Slai cobas. 

Noi siamo orgogliose del risultato (senza cantare vittoria, per carità! Senza ingigantire il fatto di aver strappato dopo anni un diritto che è il minimo! Senza, per favore, spreco di ringraziamenti al Comune che ci ha messo comunque ben tre anni prima di rimuovere quella illegittimità - come invece stanno facendo Cgil e Cisl; sia perchè non si tratta affatto di un raddoppio dell'orario dilavoro - noi avevamo chiesto almeno 20 ore settimanali; sia perchè 200 euro in più non ti cambia la vita misera di quando prendevano 300/350...), ma perchè ce lo siamo conquistato con fatica e determinazione.

Noi dello slai cobas abbiamo fatto vari scioperi, continui presidi al Comune, indetti "stati di agitazione", ecc.; abbiamo fatto intervenire l'Ispettorato del Lavoro che ci aveva dato ragione; noi abbiamo fatto esposti, ricorsi delle lavoratrici che si sono esposte e grazie a questi ricorsi la ditta ora riconosce l'ausiliariato per tutte, ecc. - dove stavano e che facevano Cgil, Cisl? Così come noi, a fronte di rinvii e rinvii dell'aumento dell'orario e del mancato riconoscimento dell'ausiliariato, abbiamo fatto a settembre l'ultima iniziativa di stato di agitazione: "a mansione non riconosciuta (quella dell'ausiliariato) lavoro non fatto" - a cui ancora una volta Cgil e Cisl dicevano alle loro iscritte di non aderire.
Così come è solo grazie al netto NO dello Slai cobas sc all'assegnazione del nuovo appalto a ditte che avevano presentato ribassi astronomici del 99-95% - che poi avrebbero, per recuperare i loro utili, scaricato sulle lavoratrici con tagli di posti di lavoro e salariali - che il Comune è stato costretto ad escludere queste ditte (cosa che invece non è avvenuto in altri appalti dove lo Slai cobas non è presente, mentre gli altri sindacati sì).

Anche su questo non abbiamo visto o sentito di alcuna protesta da parte di Cgil, Cisl.

Quindi, è onesto, riportare la verità sui fatti. E non va bene dare grande spazio a chi se ne sta appropriando indebitamente.

IL COMUNICATO DI CGIL, CISL

“Un nuovo corso reso possibile – spiegano Paola Fresi e Luigi Spinzi, rispettivamente segretaria generale della FILCAMS CGIL e segretario provinciale della FISASCAT CISL di Taranto – da un cambio di mentalità da parte dell’amministrazione comunale rispetto a opere necessarie e quanto mai indispensabili in questo momento di emergenza sanitaria, ma anche rispetto al diritto a un lavoro e una retribuzione più dignitosa per circa 80 lavoratrici che da quasi 20 anni si occupano di quelle mansioni a stretto contatto con i nostri bambini e il corpo docente”.

“Parliamo di aumenti in busta paga che si aggirano attorno ai 200 euro – spiegano Fresi e Spinzi Fresi – e di un monte ore giornaliero quasi raddoppiato (da 1ora e 50 a circa 3 ore giornaliere), fino a diventare 18 ore settimanali”.

“Il settore degli appalti multiservizi ha bisogno di una responsabilità etica e sociale da parte delle istituzioni committenti – dicono ancora i segretari di FILCAMS e FISASCAT Taranto – per tale ragione non possiamo che salutare favorevolmente questo impegno assunto dal Comune capoluogo e incitare tutte le stazioni committenti a tener conto del buon lavoro che va reso alla comunità cominciando a rispettare i lavoratori”.

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