Questa settimana di scena è stato il perito chimico Dino Musmarra dell'Universitàdella Campania che ha testimoniato come consulente di parte degli avvocati dei Riva.
E come tale si è comportato, affermando di fatto come false le relazioni fatte nel 2010 dai periti chiamati dalla giudice Todisco e dichiarando che le emissioni di diossina e di Pcb rinvenute nei terreni vicino l'Ilva non provenivano principalmente dall'Ilva ma da altre fonti: Cementir, Amiu...
Questi periti avevano dimostrato che i reperti e le analisi fatte per le diossine non potevano che essere state emesse dall'impianto di agglomerazione dell'Ilva, in quanto "il profilo di Ilva è specifico e molto caratteristico con la preponderanza di policloridibenzofurani, una tipica caratteristica che non è riscontrabile in nessun altra delle sorgenti ravvisate".
Ma il "perito" Musmarra, contando i congeneri delle impronte ha dichiarato che "emerge una maggiore similitudine con le impronte delle altre aziende dell'area industriale", e ha definito "improprie e prive di rigore scientifico le conclusioni rassegnate dai periti nell'incidente probatorio".
Per fortuna dovremo ancora per poche udienze assistere a questi show di personaggi ben pagati.
PS. la prossima settimana le udienze sono sospese per la positività al covid di uno degli avvocati degli imputati.
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