venerdì 30 ottobre 2020

Sulla protesta di ieri sera, per ora pubblichiamo il commento del Corriere di Taranto, condividendolo per quanto riguarda gli interventi osceni di alcuni personaggi in cerca d'autore, e il non sanzionamento per la mancanza di distanziamento e mascherine - Poi diremo la nostra

Marcello Di Noi

pubblicato il 30 Ottobre 2020, 08:36

Anche Taranto ha manifestato. Ieri sera, in un tratto di via Mignogna, in pieno centro cittadino. Alcune centinaia di persone hanno risposto al’appello lanciato, soprattutto via social, dagli organizzatori. Gente che ha voluto rappresentare il malcontento e la rabbia contro l’ultimo Dpcm varato dal governo che ha imposto limitazioni a ristoratori, titolari di bar e pub, di palestre e piscine. La parte d’Italia, insomma, più colpita dal Dpcm e che rischia seriamente la chiusura definitiva, dopo aver faticato (per chi ci è riuscito) nel riattivarsi al termine del lockdown di marzo.
Insomma, recriminazioni e rabbia legittime, al netto della volontà del governo di contenere l’espandersi pericolosissima della pandemia. E scambiando appena qualche opinione con alcuni presenti, t’accorgevi del timore nel futuro incertissimo, nella poca fiducia delle misure di sostegno del governo. Opinioni svariate, del tutto comprensibili.
Purtroppo, però, va anche detto che quella gente ha subìto l’incursione di individui che, salvando il diritto d’opinione sacrosanto, probabilmente andava fermata in tempo prima di arringare la folla con teorie quantomeno strampalate, per non scivolare noi nel volgare. E, va detto pure, fa specie il non rispetto del distanziamento sociale e le pochissime mascherine indossate fra quelli che ascoltavano. Ci chiediamo: non andavano sanzionate, così come potrebbe accadere a qualunque semplice cittadino che non rispetta le regole?
Per carità, la libertà individuale è un diritto fondamentale irrinunciabile. Ma il limite c’è ed esiste, perchè esiste anche la libertà altrui. E ieri sera, quell’assembramento e le poche mascherine alzate il confine è stato senza dubbio divelto. Nella speranza che non abbia pure fatto danni moltiplicando la diffusione del virus.
Sui social già ieri sera sono piovute e circolavano critiche molto forti a quanto accaduto. Com’era prevedibile. Lasciamo stare i commenti, taluni davvero pesanti. Certo è che dar sfogo a un presunto medico patologo negazionista e a un ristoratore neppure tarantino che tira fuori il complotto che vuole desertificati Paesi quali la Grecia e l’Italia per la loro antichissima cultura, farebbe sorridere in altre occasioni. Il problema non è dar loro voce: è non dissociarsi appena dopo interventi simili.

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