venerdì 23 ottobre 2020

Nella giornata nazionale di lotta di domani 24 ottobre, a Taranto nel presidio alle ore 10,30 alla prefettura le battaglie portate dagli operai e lavoratori

DALLE RICHIESTE DI INCONTRO AL PREFETTO:

OPERAI DELL'ARCELORMITTAL E APPALTO

Circa 300 lavoratori dell’ArcelorMittal di Taranto hanno finora sottoscritto nei giorni scorsi una mozione per una nuova piattaforma dei lavoratori a fronte dell’emergenza ex-Ilva, intrecciata oggi con l’emergenza covid e crisi economica generale; altre 600 firme sono state raccolte sul tema della E'cassaintegrazione da un gruppo spontaneo di cassintegrati AM -  la raccolta firme è ancora in corso e si estende alle Ditte dell'appalto.
I lavoratori firmatari ritengono che le richieste e soluzioni in discussione ai vari Tavoli nazionali e locali non iano in grado di affrontare realmente i problemi di lavoro, salario, salute e sicurezza esistenti in ArcelorMittal e nel panorama generale ex Ilva, che comprende i lavoratori ex-Ilva in AS e
i lavoratori delle ditte dell’appalto.
Per questo ritengono che sia arrivato il tempo che i lavoratori possano far sentire la loro voce direttamente, indipendentemente dalla tessera sindacale.

Abbiamo deciso di consegnare le firme a tutte le parti interessate, a partire dalla Prefettura
che costituisce il punto di riferimento necessario dello Stato e del Governo, ancor più in questa situazione in cui ogni emergenza si combina con l’emergenza COVID.
 

LAVORATORI DELLE PULIZIE AMAT

A fronte dell’emergenza COVID, che vede proprio nel settore trasporti un nodo critico centrale per numero dei bus, sanificazione ecc., assistiamo al fatto che i lavoratori addetti alle pulizie dei bus, affidati alle ditte appaltatrici, La Lucente e Servizi Integrati, sono costretti a svolgere il loro lavoro in condizioni inadeguate per limiti di orario e strumenti.
Servono urgentemente più bus e più corse e l’Amat/Kyma annuncia nuovi bus per novembre, ma questi bus devono essere puliti e sanificati più volte durante la giornata, per non essere essi stessi fattore di contagio.
Serve, quindi, un utilizzo dei lavoratori per più ore rispetto all’orario attuale, che è di 4 ore più straordinario per alcuni. Vale a dire, serve un orario di lavoro che si avvicini a quello dei dipendenti diretti dell’Amat, a partire dal passaggio in emergenza ad almeno 5 ore più eventuale straordinario.
Serve che venga superato il regime di appalti al massimo ribasso e si passi in emergenza o almeno alla fine dell’attuale appalto, all’internalizzazione del servizio che è un servizio permanente e continuativo, e deve essere considerato servizio essenziale.
Serve che i lavoratori vengano dotati a sufficienza dei DPI necessari, degli strumenti macchinari e materiali di pulizia e sanificazione adatti per poter svolgere il loro lavoro in maniera adeguata alle necessità urgenti per lavoratori e utenti, e in assoluta sicurezza.
Stiamo per dichiarare lo stato di agitazione, ma serve un interessamento generale e un ruolo della Prefettura, che in questa fase assomma a sé i poteri necessari di emergenza del settore vitale dei trasporti urbani.

LAVORATORI EX PASQUINELLI

I 21 lavoratori ex Pasquinelli (attualmente operanti con la Coop L'Arca) che hanno lavorato per 5 anni sull'impianto Pasquinelli nella selezione differenziata, attività fermata solo per i lavori di automazione dell'impianto, devono poter rientrare al loro servizio con assunzione diretta da parte dell'Amiu senza dover partecipare al concorso bandito dall'Amiu per 67 unità, in cui chiaramente sarebbero concorrenti al pari di altre centinaia di partecipanti. Questa richiesta è legittima anche alla luce della legge regionale n. 25/2007 che al comma 1 dell'art. 25 che recita: "...gli enti, le aziende e le società strumentali della Regione Puglia devono prevedere nei bandi di gara, negli avvisi e, in ogni caso, nelle condizioni di contratto per l’affidamento di servizi l’assunzione a tempo indeterminato del personale già utilizzato dalla precedente impresa...".

LAVORATRICI ASILI

Si chiede al prefetto di intervenire su due tematiche:

- la possibilità di internalizzazione, da parte del Comune di Taranto, del servizio di pulizie/ausiliariato degli asili comunali, in quanto attività strutturali e permanenti in questo servizio pubblico fondamentale, in cui deve agire unicamente la logica di garantire un servizio all'altezza delle necessità, e non logiche inevitabili dell'utile delle ditte private.
- La necessità di porre un freno agli appalti al "massimo ribasso" - come purtroppo sta avvenendo negli ultimi tempi, con gli appalti di servizi del Comune di Taranto, in cui le ditte pur di ottenere l'appalto presentano nelle gare offerte del 99-95% di ribasso e spesso vincono gli appalti. Appare chiaro come questo "massimo ribasso" poi venga scaricato sulle condizioni contrattuali dei lavoratori e sulla qualità del servizio.

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