Ma per dire e sentire ancora le solite cose: "la trattativa è in corso...", ecc., con alcune chiare menzogne, quali "la piena occupazione" - che sicuramente non ci sarà in ArcelorMittal nè per i lavoratori già dipendenti da AM e tantomeno per gli operai rimasti in Ilva AS - cosìcome era già previsto nello stesso accordo del 4 marzo.
Unico annuncio nuovo, è quando Conte ha detto: «Tornerò a Taranto e dedicherò una giornata apposita all’ex Ilva, così come ho sempre fatto».
Anche da parte sindacale nessuno spreco di richieste concrete a difesa del posto di lavoro, del salario e della sicurezza e salute; ma solo lamentele sulle "criticità". E laformula usata anche per altri incontri "si è trattato di un incontro interlocutorio"...
Intanto, per gli operai, non è "interlocutoria" la cassintegrazione-covid al 58% del salario, il rischio lavoro per il prossimo futuro; il rischio pagamento stipendi per gli operai dell'appalto; il rischio infortuni e nuovi "incidenti", ecc.
Un incontro inutile!
(Da Corriere di Taranto) - Prima di ripartire per Roma, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha concluso la sua giornata ‘tarantina‘, incontrando le organizzazioni sindacali del metalmeccanici di Taranto, insieme al ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e all’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri.
“È stato un incontro interlocutorio in cui il governo ha comunicato che la trattativa con la ArcelorMittal è attualmente in corso” commentano Fim, Fiom e Uilm al termine dell’incontro.
Stando a quanto emerso durante l’incontro a detta dei sindacati, l’ad di Invitalia avrebbe espresso in quattro punti gli obiettivi del governo: garantire la produzione prevista del piano industriale; piena occupazione; progressiva transizione verso un piano green; intervento dello Stato nel capitale sociale.
“Conte ha dichiarato che bisogna attuare quanto sottoscritto nell’accordo 4 marzo, ribadendo, tuttavia, che senza partner industriale qualsiasi operazione diventa molto a rischio per il rilancio dello stabilimento siderurgico” si legge nella nota stampa congiunta.
In riferimento alle problematiche dell’appalto, è stato confermato che il debito di ArcelorMittal Italia verso i fornitori è sceso da 38 milioni di euro di quest’estate agli attuali 18 milioni di euro.
Fim, Fiom e Uilm hanno inoltre evidenziato “tutte le criticità pendenti all’intento della stabilimento a partire dalle problematiche di sicurezza e dei lavoratori in cassa integrazione e di Ilva in AS – concludono i sindacati -. Inoltre, abbiamo ribadito che la fase di transizione non può essere gestita con gli attuali ammortizzatori sociali, ma necessita di interventi speciali a difesa del lavoro e del salario”.
Nessun commento:
Posta un commento