lunedì 19 luglio 2021

info da Novi ligure

Ex Ilva, lavoratori in sciopero il 20 luglio: “A Novi servono manutenzioni urgenti”

La mobilitazione in tutte le sedi italiane del gruppo siderurgico

NOVI LIGURE. I lavoratori dello stabilimento novese di strada Bosco Marengo, Acciaierie Italia (l’ex Ilva) tornano a mobilitarsi. Il 20 luglio sono state proclamate 8 ore di sciopero su tutti i turni, compresa la giornata.

Per l’occasione i lavoratori coordinati dalle Rsu di Fim, Fiom e Uilm, effettueranno picchetti sia davanti all’ingresso centrale che nell’area carico–scarico delle merci. L’iniziativa segue quella dell’intero gruppo Italia, indetta dalle segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici, dopo l’incontro avvenuto nei giorni scorsi ai tavoli del Mise.
«Durante questo incontro – ha detto Moreno Vacchina della Fim e rappresentante delle Rsu novesi – non si è verificato quello che ci aspettavamo: i lavoratori attendevano perlomeno un segnale sul piano industriale, quindi sul futuro dello stabilimento e soprattutto sulle prospettive occupazionali. Inoltre, teniamo sempre a precisare come Rsu la necessità di manutenzioni urgenti ai nostri impianti, sia ordinarie che straordinarie».
L’unica cosa emersa da questo incontro, sempre secondo i sindacati, è che ArcelorMittal non intenderebbe corrispondere ai lavoratori l’una tantum pari al 3%, prevista dall’accordo del 2018. Così pure i rappresentanti dei lavoratori, sono convinti che si stia sviando la discussione sulla cassa integrazione e sull’organico carente dello stabilimento di Novi che negli ultimi due anni è ampiamente sceso sotto la soglia delle 700 unità. «Pertanto sciopereremo il 20 luglio esternando tutta la nostra rabbia – ha aggiunto Vacchina – chiedendo che vengano rispettati gli accordi. Vogliamo segnali concreti che possono arrivare solo attraverso gli investimenti che come sindacato chiediamo da anni. Non si può attendere passivamente che si verifichino infortuni o peggio. Siamo nettamente sotto organico: la cassa integrazione non ha ragione di essere».

Le segreterie provinciali sindacali rincarano: «È paradossale che in un momento in cui c’è richiesta d’acciaio sul mercato, con prezzi alle stelle, dopo aver dichiarato che l’azienda ha aperto l’anno in utile, si ricorra ancora agli ammortizzatori sociali, scaricando ancora una volta totalmente sui lavoratori i problemi». I sindacati invitano i novesi ad unirsi a sostegno dei lavoratori come è stato fatto più volte.

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