Ex Ilva di Cornigliano, l’azienda ai sindacati: “Cambiate le modalità di sciopero o metteremo in libertà i lavoratori”
Genova. “Le modalità attuative e
l’articolazione dello sciopero così come confermate dalla delegazione
della RSU, non ci consentono, nostro malgrado, la possibilità di
garantire la sicurezza e salvaguardia degli impianti e l’impiego del
relativo personale. Alla luce di quanto sopra, Vi invitiamo a
riconsiderare l’articolazione dello stato di agitazione, così come
emerso nell’incontro di cui sopra, in difetto saremo purtroppo costretti a valutare la messa in libertà di parte del personale interessato nelle giornate dal 20 al 29 c.m.”. La lettera
firmata dal capo del personale di Acciaierie d’Italia, ex Arcelor
Mittal, Arturo Ferrucci, è arrivata questo pomeriggio dopo che stamani
l’rsu in un incontro con la direzione aziendale aveva illustrato le
modalità di sciopero decise per la prossima settimana a
Cornigliano per aderire allo sciopero di 8 ore indetto a livello
nazionale da Fiom Fim e Uilm.
La scelta a Genova era stata quella di fermare i diversi reparti per un’ora al giorno per 8 giorni lavorativi tra il 20 e il 29 luglio con un presidio al varco merci.
“Sinceramente non ci aspettavamo quella che sembra la
minaccia di una serrata – spiega il coordinatore dell’rsu di Genova Armando Palombo
– visto che stamattina non c’erano state segnalate particolari
criticità”. Oggi infatti è stato approvato il dispositivo che consente
all’ex Ilva di disporre di ulteriori 13 settimane di cassa Covid:
“L’azienda ci ha chiesto se eravamo disposti a incontrarci per
raggiungere un accordo sulla nuova cassa e noi abbiamo detto di sì. E le
forme di lotta decise potrebbero anche essere ridimensionate se
raggiungeremo un buon accordo, come abbiamo chiarito all’azienda questa
mattina”.
Ma lo sciopero di Genova non piace a Ferrucci che ha fatto
partire la lettera: “Domani risponderemo a quella lettera, chiedendo che le criticità per la sicurezza vengano dettagliate dall’azienda – dice Palombo – visto che proprio oggi ci siamo visti costretti a scrivere ancora una volta alla Asl3 per segnalare problemi di sicurezza veri. Ieri infatti è caduto l’ennesimo rotolo a causa di un’anomalia nel sistema di sollevamento dovuta alla scarsa manutenzione che denunciamo da innumerevoli mesi”.
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