A settembre su questo si gioca la partita e non si può fare senza Slai cobas e mobilitazione dal basso della parte cosciente e combattiva dei lavoratori.
“Nella provincia di Taranto ci sono oltre 20mila lavoratori metalmeccanici tra diretti e indiretti in numerose aziende come l’ex Ilva, Leonardo Grottaglie, Vestas, l’ex Arsenale e altre realtà più piccole. Ci lasciamo alle spalle un anno difficile a causa della pandemia in cui sono state utilizzate decina di migliaia ore di cassa integrazione per impresa secondo i dati dell’Inps”. Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm, al Consiglio provinciale della Uilm Taranto.
“La vertenza simbolo di questo territorio, ma anche dell’Italia tutta – continua Palombella – è sicuramente quella dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia. L’ultima notizia in ordine temporale è quella che in sei mesi ArcelorMittal ha macinato utili per 5,3 miliardi di euro, il miglior risultato dal 2008. Nel frattempo, in Italia oltre 4mila lavoratori, solo diretti, sono in cassa integrazione con un reddito da fame e la produzione fa registrare un record negativo (3,5 milioni di tonnellate su base annua). Aumentano le fermate degli impianti e si sospendono gli investimenti legati al risanamento ambientale. Nel frattempo, l’Italia importa milioni di tonnellate di coils arricchendo anche ArcelorMittal nel mondo. Dobbiamo invertire al più presto questa tendenza salvaguardano il territorio e i posti di lavoro”.
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