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Per un forte sviluppo della mobilitazione contro la guerra imperialista in Ucraina, contro l’imperialismo italiano, l’aumento delle spese militari, lo scaricamento sui proletari e le masse popolari con carovita, niente fondi per lavoro, salute, sanità, scuola.
Nella nostra regione questo si manifesta con la mobilitazione di tutte le basi militari al servizio dei piani di guerra che fa sempre di più della Puglia una zona di guerra, per non parlare della questione strategica del Tap, oleodotti, rigassificatori.
Nel quadro di questo, il centro è attualmente Taranto, dove viene messa in allerta tutta la Marina ed è teatro di grandi manovre nello Jonio e in tutta l’area contigua del Mediterraneo.
Serve innanzitutto l’azione, come è stato all’ammiragliato a Taranto nei primi giorni della guerra, come è proseguita con un azione al ponte girevole contro il passaggio della nave “carabiniere”, con viene fatto con una mozione operaia che sta raccogliendo centinaia di firme nelle fabbriche e nei presidi dei lavoratori.
Ora, a fronte della scadenza nazionale del 2 giugno lanciata anche dall’assemblea nazionale di Firenze con la grossa manifestazione contro la nuova Base di Coltano prevista appunto per il 2 giugno, si tiene il 2 giugno 10.30 un presidio manifestazione gemellata alla Base navale di Taranto - il presidio è aperto a tutti con tutti i materiali necessari.
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