Nella giornata di lotta del 20 maggio, interna allo sciopero
dichiarato da diversi sindacati di base a livello nazionale, lo Slai
cobas per il sindacato di classe ha sviluppato due iniziative:
- La seconda iniziativa è stata un presidio di tutte le rappresentanze dello Slai cobas sc alla Prefettura. Presenti operai rappresentanti della Tessitura di Mottola, degli appalti comunali, lavoratori cimitero, lav. ex pasquinelli, pulizie scuole e un forte contingente di lavoratrici degli asili; presenti la Fgc, Sinistra anticapitalista.
Al presidio ha partecipato l’Usb ma solo con un gruppo della Cemitaly e solo per la loro vertenza, peraltro entrata in una fase ambigua, in questo periodo elettorale.
Durante il presidio, disertato dalla stampa locale, ormai tutta schiacciata sulle elezioni e le campagne elettorali, i lavoratori hanno socializzato le lotte in corso e rafforzato la solidarietà e l’autorganizzazione.
La prefettura, incalzata, ha ricevuto una delegazione rappresentativa di operai, lavoratrici e lavoratori.
Nell’incontro in prefettura i rappresentanti Slai cobas sc hanno spiegato i motivi della giornata di lotta e dell’incontro: trasmettere al governo la ferma opposizione alla posizione italiana nella guerra ucraina e l’opposizione all’aumento delle spese militari, al riarmo che alimenta la guerra e viene scaricato sui lavoratori, in particolare sui salari e il lavoro. Si è chiesto un Tavolo per affrontare misure concrete e d’emergenza a fronte del carovita che sta taglieggiando i salari e che per molti è in realtà la misera cassintegrazione permanente e per le lavoratrici e lavoratori degli appalti comunali il permanere di una precarietà a orari ridotti, a doppio sfruttamento, del rifiuto della proposta seria di internalizzazione, arma per la stabilizzazione e la fine della guerra tra poveri alimentata dalle amministrazioni locali.La prefettura, a parte il merito di aver ricevuto la delegazione, ha espresso un tiepido impegno sulla questione del carovita e uno più sentito nei confronti degli operai della Tessitura Albini di Mottola che hanno chiesto con forza e urgenza un Tavolo generale con tutte le parti in campo per rivendicare la riapertura della fabbrica con l’assunzione di tutti i lavoratori e con la conservazione dei loro diritti, l’integrazione alla cassintegrazione e il suo rinnovo a fine anno ove una soluzione lavorativa ancora non ci fosse. Chiaramente la delegazione ha denunciato il tentativo di usare e coinvolgere i lavoratori, con sindacalisti compiacenti, in promesse elettorali e allo scopo di tenerli buoni e fermarne la lotta necessaria.
Il presidio delle lavoratrici degli asili si è spostato compatto dalla prefettura al Comune, interlocutore diretto, anche se attualmente commissariato, delle loro rivendicazioni.
Vi è stato in tarda mattinata un incontro col Direttore generale del Comune, nel quale vi è stata una apertura (ma da confermare nei prossimi giorni) sulla richiesta dello Slai cobas di coprire con il lavoro almeno 1 mese dei due di sospensione estiva, anche a fronte del peggioramento della condizione salariale delle lavoratrici per carovita, aumento di bollette conseguenza dell’economia di guerra scaricata sui lavoratori e lavoratrici. Inoltre il Comune ha convenuto sulla legittimità della richiesta di internalizzazione da riprendere in termini concreti, verificando insieme i percorsi possibili, con la prossima nuova Amministrazione.Una giornata di lotta utile nella prospettiva dell’opposizione alla guerra, della continuità della lotta per lavoro e salario, nella prospettiva di un vero sciopero generale.
Durante il presidio i lavoratori sono stati invitati ad un incontro di Formazione operaia teorico-politico, centrato su un libricino degli anni ‘70 di raccolta di scritti di Lenin, affrontato e commentato in un opuscolo, sui sindacati, gli scioperi e la lotta all’economicismo.
Durante il presidio è stato anche annunciata l’iniziativa in preparazione, anche con la realtà cittadine non presenti oggi, del 2 giugno, dove l’opposizione alla guerra si concentrerà verso la grande Base navale della Marina e della Nato e contro le grandi manovre guerrafondaie degli eserciti imperialisti/Nato in atto proprio in questi giorni in tutta l’arco dello Jonio e del Mediterraneo prossimo a Taranto.
Report a cura dello Slai cobas per il sindacato di classe.
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