Riportiamo uno stralcio - che condividiamo - dalla dichiarazione di Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, riportata su il Quotidiano del 10/5, a proposito dello spostamento di 150 milioni dalle bonifiche alle attività produttive:
"...Da quando lo Stato è entrato nella gestione dell'aziena non vediamo miglioramenti ma passi insietro... Tutto questo avviene nell'ambito di un percorso che vede aumentare lespese militari, la riduzione delle spese per la scuola, e anche questa distrazione dei soldi destinati alla bonifica, rientra in un processo complessivo di restaurazione... In questa economia di guerra l'Ilva diventa uno dei punti di riferimento: l'Occidente non deve più dipendere dal gas della Russia e non deve più dipendere dall'acciaio della Cina. Quindi Taranto in questa economia di guerra ha assunto un ruolo militare. Taranto e l'Ilva sono strategiche da un punto di vista militare e per questo tentano di metterci sopra una pietra tombale..."
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