Senza questa continuita' si rischiano incontri inutili; senza porre chiaramente le rivendicazioni, le richieste a difesa OGGI del salario, del lavoro, della sicurezza, si va soloper ascoltare senza risultati.
Il governo Draghi, come dimostra anche la gravissima rinnovata decisione di togliere soldi per le bonifiche per darli alla produzione, a Mittal sotto la falsa voce "per decarbonizzazione", è una controparte come i padroni.
Il grande sciopero e contestazione del 6 non deve essere svenduto, ma serve continuità di mobilitazione.
da Corriere di Taranto
I segretari nazionali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil nazionali tornano a chiedere al governo “un incontro urgente perché sia ripreso al più presto il confronto per poter ridefinire le strategie legate agli asset di Acciaierie d’Italia ex Ilva”.
E’ quanto si legge In una lettera inviata al premier Draghi e ai ministri dello Sviluppo economico, del Lavoro e dell’Economia, nella quale le tre organizzazioni ricordano che, dopo “l’accordo del 6 settembre 2018 sottoscritto in sede governativa, non è stato più consentito di poter affrontare nel merito, attraverso un confronto costruttivo, le questioni industriali, ambientali e occupazionali dell’ex Iiva, soprattutto quelle relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro a tutela dei lavoratori e dei cittadini dei territori interessati”.
Fiom, Fim e Uilm, in conclusione, evidenziano che “per tali ragioni, nelle province in cui insistono i più grandi siti del gruppo, a partire da Taranto e Genova, sono stati proclamati la scorsa settimana importanti iniziative di sciopero per denunciare una gestione insostenibile degli stabilimenti che ne sta compromettendo inesorabilmente il destino”.
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