Al Tribunale di Taranto, Ilva ha depositato i commenti alle perizie disposte dal Gip che confutano il provvedimento di sequestro preventivo da parte dell'Autorità giudiziaria per gli impianti delle aree a caldo e i provvedimenti di custodia cautelare degli ex vertici dell'azienda.
I provvedimenti nei confronti della società sono basati su perizie acquisite su un incidente probatorio in cui una parte importante hanno la perizia chimica e la perizia epidemiologica disposte dal Gip che, secondo la documentazione depositata, sono da considerarsi inaffidabili. Dalla carte emerge che i livelli di Pm10 registrati a Taranto, che risultano inferiori rispetto ad altre città italiane ed estere, non possono essere considerati responsabili di un presunto incremento di patologie che sono state calcolate su base statistica utilizzando parametri che l'Organizzazione Mondiale della sanità (Oms) considera come "obiettivo" da raggiungersi in futuro ma non nei prossimi anni e che non sono in vigore in nessun Paese.
Dalle conclusioni, realizzate da diversi esperti del settore (Forestiere, Biggeri e Triassi), emerge che "la perizia chimica disposta dal Gip aggiorna i quantitativi di Pm10 alle prescrizioni
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