cronache stralcio dalla diretta di Contropiano
A Taranto un migliaio di operai e cittadini hanno
partecipato alla manifestazione nazionale a sostegno degli operai
dell’Ilva e della popolazione della città. Rabbia contro padron Riva e
il governo ma anche contro Cgil, Cisl e Uil.
18.40 - ''Dopo la morte di Claudio non
esiste che tutto resti come prima. Ci hanno definito eroi, ma anche
sciacalli. Claudio e' morto anche per la nostra indifferenza e la
mancanza di voglia di lottare''. Sono le parole pronunciate da Eligio,
un collega di lavoro di Claudio Marsella morto in un incidente al
reparto Mof dell'Ilva il 30 ottobre scorso. Eligio ha parlato in piazza
a Taranto al termine della manifestazione organizzata dai lavoratori del
Mof con l'adesione dell'Unione sindacale di Base. ''E' assurdo - ha
proseguito Eligio - che dopo 12 giorni di sciopero l'azienda ancora non
ci parli. Noi vogliamo soluzioni, un modo diverso di lavorare li'
dentro''. L'operaio ha ricordato che, alla notizia della morte di
Claudio, l'intero reparto Movimento Ferroviario dell'Ilva si e' recato
in ospedale per esprimere solidarieta' ai parenti. ''So che la citta' -
ha detto ancora Eligio - ha cominciato a stare con i lavoratori. Ieri
sono venuti da noi, dinanzi alla portineria dello stabilimento, i
bambini del quartiere Tamburi. Un nostro collega ha preso suo figlio in
braccio e l'ha portato vicino alla foto di Claudio, spiegandogli perche'
era li'. Claudio sara' sempre un operaio del Mof che lavora con noi''.
(Ansa)
17.35 - "Il lavoro al Movimento
ferroviario oggi non è sicuro - dicono i lavoratori - e per questo
chiediamo all'Ilva una svolta rispetto all'accordo del 2010.
Quell'accordo, che introduce l'operatore unico sui carri ferroviari, è
stato firmato da Fim, Fiom e Uilm ed è stato fatto passare dietro la
corresponsione dell'una tantum di 450 euro. Noi chiediamo che ci siano
due addetti per convoglio ferroviario se provvisto di radiocomando,
altrimenti chiediamo che ci siano tre operatori. Sin quando l'Ilva non
ci dirà che accetta le nostre proposte, andremo avanti con lo sciopero".
Chiarita poi la mancata partecipazione all'assemblea di Fim, Fiom e
Uilm di qualche giorno fa: "I sindacati metalmeccanici si sono ricordati
di noi dopo una settimana che protestavamo. Loro dovevano parlarci,
loro venire da noi, non certo il contrario". Il Movimento ferroviario
opera a valle dell'area a freddo dell'Ilva (treni nastri, lamiere) e si
occupa della movimentazione dei coils e delle lamiere. Nei giorni scorsi
i treni nastri, proprio per lo sciopero al Mof, sono stati fermati, poi
sono ripartiti anche perchè, hanno dichiarato i lavoratori, "l'Ilva sta
compensando il mancato utilizzo del trasporto ferroviario con un
maggior uso del trasporto su gomma. Sono infatti notevolmente aumentati i
camion addetti al movimento interno". Ed esiste un Movimento
ferroviario anche nell'area a caldo dell'Ilva, dove ci sono altoforni e
acciaierie, i cui addetti non stanno però scioperando. Si tratta di un
servizio che da tempo funziona con un operatore per convoglio, "ma è
un'attività completamente diversa da quella che facciamo noi -
puntualizzano i lavoratori in sciopero- più automatizzata e gestita
direttamente dai reparti". (AGI)
17.30 - La
manifestazione - alla quale, è da segnalare, non ha partecipato nessun
esponente politico di rilievo nè nazionale nè regionale - si è conclusa
con l'intervento di Dario Marsella, fratello dell'ultima vittima
dell'Ilva.
17.20 - In Piazza della Vittoria si
susseguono gli interventi al termine della manifestazione di oggi. Uno
degli interventi più apprezzati è stato quello di Eligio, un giovane
operaio del Mof che ha spiegato come è nata la ribellione operaia che
sta portando allo sciopero indetto dal 30 ottobre e che durerà almeno
fino a domattina alle 7. Poi ancora è intervenuto Paolo di Vetta, dei
Blocchi Precari Metropolitani, che ha invitato a "riprendersi le città".
E poi ancora Francesco Rizzo coordinatore dell'Usb all'Ilva: "Sono 12
anni che faccio il sindacalista, e negli ultimi tempi pensavo non
valesse la pena di continuare - ha detto Rizzo, recentemente passato
dalla Fiom-Cgil al sindacato di base - ma poi ho ritrovato la
motivazione ed ho imparato più cose sul conflitto in questi ultimi 12
giorni di sciopero che nei 12 anni precedenti". Il comizio si è concluso
tra le note di 'Vieni a ballare in Puglia' di Caparezza, canzone che
denuncia la pericolosità delle emissioni dell'Ilva e che scatenò la
rabbia e i tentativi di boicottaggio da parte di alcuni ambienti di
potere nella Regione.
17.10 - Mentra a Taranto
circa un migliao di persone stanno ancora sfilando in corteo per la
salute e il lavoro, il Ministro dell'Ambiente (!) Clini continua a
sostenere padron Riva. "Se l'Ilva non ha la disponibilità degli impianti
non può procedere all'attuazione degli interventi prescritti dall'Aia"
ha detto Corrado Clini rispondendo a una domanda dell'AGI a proposito
dell'annuncio dell'azienda siderurgica di presentare all'autorità
giudiziaria istanza sul dissequestro degli impianti di Taranto.
17.00 -
La testa del corteo è arrivata alla fine del percorso, ed entrando in
Piazza i manifestanti hanno osservato un minuto di silenzio per
ricordare l'ultima vittima dell'Ilva, il giovane Claudio Marsella, ma
anche ognuno dei 42 operai morti all'Ilva negli ultimi anni e dei 174
cittadini deceduti a causa delle emissioni tossiche prodotte dal mega
impianto. Poi sono iniziati gli interventi finali. Il primo di Pierpaolo
Leonardi, uno dei portavoce nazionali dell'Unione Sindacale di Base, e
poi Margherita Calderazzi a nome dello Slai Cobas per il sindacato di classe. Da segnalare le
adesioni alla manifestazione dell'associazione Peacelink e di varie
realtà che si battono contro l'insicurezza nei posti di lavoro.
16.45
- Continua a scorrere per le vie del centro di Taranto il corteo dei
lavoratori dell'Ilva, molti dei quali indossano una maglietta bianca
sulla quale campeggia la scritta "Ciao Claudio". In testa uno striscione
dell'Unione Sindacale di Base dice "Mai più vite per il profitto.
Sindacati complici", in evidente polemica con i sindacati concertativi.
Uno striscione unitario invece riporta le parole d'ordine della
giornata: "Uniti per difendere Salute Vita e Lavoro", e poi più indietro
gli striscioni dell'Usb della Fiat Mirafiori e dell'Usb della Fiat di
Cassino, quello dei Blocchi Precari Metropolitani di Roma (Il lavoro che
uccide non è un bene comune. Reddito per tutti/e), quello dello Slai
Cobas ("Contro Riva e lo stato dei padroni difendiamo lavoro e salute
con la lotta"), un altro ancora del Sindacato Lavoratori in Lotta ("Per
un lavoro utile e dignitoso cacciamo Monti"). Pullman sono arrivati,
oltre che dagli altri capoluoghi pugliesi e dalla Basilicata, anche da
Roma, da Latina, da Napoli e dalla Calabria.
Continua ad essere
completamente assente l'amministrazione comunale: secondo alcune
informazioni sembra che il sindaco di Taranto Stefàno fosse intenzionato
a partecipare al corteo con il gonfalone del Comune, ma che alcuni
capigruppo della sua maggioranza (di centrosinistra) si siano dichiarati
in disaccordo.
16.20 - Oltre un migliaio di
manifestanti fra operai dell`Ilva, cittadini di Taranto, associazioni,
lavoratrici e lavoratori giunti in Puglia anche dalle altre regioni,
stanno dando vita a Taranto al corteo che è appena partito dall`Arsenale
ed attraversando le vie del centro si concluderà in piazza della
Vittoria. "Salute, sicurezza, lavoro, ambiente, per i lavoratori
dell`Ilva e per tutta la città di Taranto": queste le parole d`ordine
della manifestazione, lanciata dagli operai del reparto Movimento
Ferroviari, tutti in sciopero e in presidio da 11 giorni dopo la morte
sul lavoro del giovane addetto del Mof, Claudio Marsella. "Ciao
Claudio", è scritto sul furgone che apre il corteo, seguito dallo
striscione "Gli accordi sono vostri, le vite sono nostre", in
riferimento all`accordo siglato il 10 novembre 2010 da Fim Fiom e Uilm,
in cui si prevede che gli addetti al Mof lavorino da soli. La
Confederazione Usb ha costituito una Cassa di Resistenza, a cui è
possibile contribuire utilizzando il C/C intestato a : Cassa di
resistenza ILVA Taranto IBAN IT 17 W 03127 03201 000000001801. Alla
Cassa di Resistenza stanno contribuendo direttamente in piazza a
Bologna, Milano e Roma i lavoratori e lavoratrici della scuola, gli
studenti, i precari, che sempre questo pomeriggio stanno manifestando in
tante piazze d`Italia "per la riconquista della scuola statale".
(TMnews)
15.55 - ''In 17 anni all'Ilva ci sono
stati 42 morti per infortunio sul lavoro. Troppi. C'e' la possibilità di
cambiare il destino se usciamo dagli schemi partitici e dei sindacati
tradizionali''. Lo ha detto Francesco Rizzo, portavoce dell'Unione
Sindacale di Base, che insieme ai lavoratori del reparto Movimento
Ferroviario (MOF) dell'Ilva diTaranto ha organizzato la manifestazione
in corso a Taranto che si è aperta con un lungo applauso dedicato a
Claudio Marsella, l'operaio di 29 anni morto il 30 ottobre scorso in un
incidente sul lavoro avvenuto nel reparto Mof. Rizzo ha stigmatizzato
l'assenza di rappresentanti del comune al corteo. ''Questo significa -
ha commentato - che si continua a rimpastare lontano dai cittadini''.
Rizzo ha inoltre criticato l'atteggiamento dell'azienda, che fino ad ora
non ha risposto alle richieste avanzate dai lavoratori del reparto, ma
anche i sindacati Fim, Fiom e Uilm per un accordo definito ''capestro''
stipulato nel 2010 con il quale si prevedeva tra l'altro la presenza di
un solo macchinista alla guida dei locomotori del reparto Movimento
Ferroviario. Claudio Marsella stava per l'appunto manovrando un
locomotore per agganciarlo ai vagoni ed era solo quando è rimasto
schiacciato, morendo poi in ospedale. (ANSA)
15.40 -
Sono alcune centinaia le persone che stanno sfilando in corteo a
Taranto. Tra queste c'è anche Dario Marsella, fratello maggiore del
29/enne Claudio, l'operaio morto nell'incidente sul lavoro il 30
ottobre. In testa ci sono i lavoratori del reparto Movimento
Ferroviario, il Mof, dove è avvenuto l'incidente.
15.15 - Un
furgone con lo striscione e la scritta 'Ciao Claudio', insieme alla
foto del giovane, apre il corteo di protesta che sta per prendere le
mosse a Taranto in coincidenza con la manifestazione organizzata
dall'Unione Sindacale di Base a sostegno dei lavoratori dell'Ilva
di Taranto. Claudio é l'operaio Claudio Marsella, morto a 29 anni in un
incidente sul lavoro il 30 ottobre scorso nel reparto Movimento
Ferroviario (MOF) dello stabilimento siderurgico. All'interno del
furgone, chiuso da vetri trasparenti, campeggia una scritta: 'gli
accordi sono vostri, le vite sono nostre. Firmato i lavoratori
Mof-Ilva'. Alla manifestazione i lavoratori del reparto in cui lavorava
Marsella indossano una maglietta bianca sulla quale e' stampato il volto
del giovane operaio deceduto. Al corteo al momento partecipano anche
esponenti dello slai Cobas per il sindacto di classe di tarantoe del Comitato Donne per Taranto. Al corteo è
presente anche un gruppo di cittadini di nazionalità curda con cartelli
con scritte: 'pace in Kurdistan'. (Ansa)
15.00 - I
lavoratori del reparto Movimento Ferroviario (MOF) dell'Ilva
di Taranto, dove il 30 ottobre scorso e' morto in un incidente sul
lavoro l'operaio 29/enne Claudio Marsella, proseguiranno ad oltranza lo
sciopero in atto sin dal giorno dell'incidente. Lo hanno fatto sapere
alla manifestazione che sta per iniziare a Taranto, indetta dall'Unione
Sindacale di Base (USB). Inizialmente lo sciopero era stato indetto fino
alle 7 di domani. Gli operari chiedono di avere un incontro con
l'azienda perchè risponda ad una serie di richieste avanzate in materia
di sicurezza. (Ansa)
14.00 - Numerosissimi nelle
ultime ore i messaggi di adesione alla manifestazione che tra poco
partirà dall'Arsenale di Taranto promossa dagli operai dell'Ilva
aderenti all'Usb e allo Slai Cobas per il sindacato di classe.
Da Torino è giunto il messaggio
di sostegno dell'Associazione "Legami d'Acciaio" promossa dagli operai
della ThyssenKrupp di Torino, dopo la morte dei 7 operai: "Una città ed
un territorio, in cui sembra esistere da decenni una giustizia a
finanche esistenziale, un doppio binario, dove la legge e le regole le
debbono rispettare solo i lavoratori ed i cittadini, mentre chi come
padron riva ed i suoi complici e sodali, le violano regolarmente e
continuamente, per costoro vige l'impunibilità a tutti i livelli".
Da
Palermo è giunto invece un messaggio di sostegno da parte di alcuni
degli operai di Fincantieri aderenti allo Slai Cobas: "Gli operai della
Fincantieri di Palermo che vivono una condizione pessima non solo dal
punto di vista lavorativo ma anche dal punto di vista della salute e
sicurezza (è di questi giorni l'ennesima sentenza di condanna della
Fincantieri per i tanti morti per amianto) hanno espresso la loro
solidarietà e vicinanza alla famiglia dell'operaio morto e a tutti gli
operai in lotta. A questa solidarietà si è unita quella dei lavoratori e
delle lavoratrici e dei precari dello Slai cobas riuniti ieri in
assemblea. Combattere contro padroni assassini e sindacati complici è
diventata una necessità urgente di tutta la classe operaia".
Da Roma
messaggi di solidarietà sono giunti dal sindacato di base USI: "Da anni
attraverso la Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro, seguiamo la
vicenda a Taranto come in altri luoghi; alla manifestazione
parteciperanno alcuni compagni e compagne che con noi condividono il
percorso della Rete, e ha già dato l'adesione e partecipazione il nodo
locale della Rete di Taranto". Un messaggio analogo è stato recapitato
ai compagni di Taranto anche dal Comitato 5 aprile di Roma per la
sicurezza e la salute sul lavoro.
Da Milano invece a sostenere la
giornata di lotta un messaggio proveniente dallo Slai Cobas
dell'Istituto Nazionale Tumori: "Salutiamo e sosteniamo la giornata di
lotta sui temi della SICUREZZA SUL LAVORO, della SALUTE e dell'
AMBIENTE, la lotta degli operai MOF in presidio e sciopero e proseguiamo
con la campagna di informazione e lotta sulla questione ILVA a Milano".
12.30
- La coordinatrice dell'Unione Sindacale di Base della Basilicata,
Rosalba Guglielmi, informa che una delegazione di lavoratori provenienti
dalla Lucania sfilerà nel corteo che partirà tra poco a Taranto
dall'Arsenale in solidarietà con la città e gli operai dell'Ilva: “La
morte di Claudio non è un fatto casuale – si legge in una nota - ma è un
omicidio avvenuto per le condizioni di lavoro che si vivono all’Ilva
anche grazie ad accordi che hanno ridotto la sicurezza in nome del
profitto. L’Ilva è divenuto, purtroppo, il simbolo di ciò che produce lo
sviluppo capitalistico che mette il profitto e gli interessi d’impresa
sopra ogni cosa e che ogni cosa, anche le vite umane, travolge”.
Lo sciopero, che dura ormai dal 30 ottobre, è stato prolungato
fino a domani mattina alle 7.00. Oggi intanto Taranto si riempirà di
lavoratori, delegati sindacali, attivisti sociali provenienti da tutta
Italia per solidarizzare con gli operai dell’Ilva in sciopero. Salute,
Sicurezza, Lavoro, Ambiente, per i lavoratori dell’ILVA e per la città
di Taranto: queste le parole d’ordine della manifestazione che oggi 10
novembre, sfilerà per le vie di Taranto, con concentramento alle 14.30
davanti all’Arsenale in via Di Palma.. Tra le adesioni l’USB, lo Slai Cobas per il sindacato di classe. L’USB, nel sostenere
incondizionatamente la lotta dei lavoratori Ilva in sciopero, ha
costituito una Cassa di Resistenza e rivolge un appello a tutti i
lavoratori e a tutte le lavoratrici, alle associazioni, e a quanti,
uomini e donne, lottano nel nostro paese per il diritto ad una vita ed
un lavoro sicuri e dignitosi, affinché non facciano mancare la loro
solidarietà e, in accordo con i lavoratori in sciopero, invita tutte e
tutti a contribuire al C/C intestato a :
Cassa di resistenza ILVA Taranto, IBAN IT 17 W 03127 03201 000000001801
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