Era al lavoro, su una gru, a 20 metri d'altezza. Lavorava per l'Ilva
di Taranto, Francesco Zaccaria, di soli 29 anni, quando è stato travolto
dal tornado che ha provocato devastazioni e feriti tra Taranto e
Statte.
Il suo corpo è stato spazzato via. Disperso nelle acque agitate del mare
di Taranto. E' stato ritrovato questa mattina, all'interno della cabina
guida della gru, sepolta da una coltre di fango, a 30 metri di
profondità.
Dopo la morte del suo collega operaio, Claudio Marsella, anche lui 29
anni, Francesco è' l'ennesima vita spezzata all'Ilva, per cui la
dirigenza dovrà ancora nuovamente dare delle risposte e spiegazioni.
Risposte e spiegazioni per questa ingiusta morte le dovrà dare alla
famiglia di Francesco e alla sua città. Per ora resta solo un profondo
dolore per questa perdita, ed un vuoto incredibile da colmare.
comunicato dello slai cobas ilva per il sindacato di classe
Un'altra vita
di un giovane operaio di 29 anni ieri si è persa. In poche settimane sono 2 morti
in questa fabbrica.
E' colpa questa volta della tromba d'aria? O non doveva
stare li o non era in sicurezza?
Siamo impegnati a capirlo con esattezza,
perchè non si specula sugli operai morti, ma le responsabilità se ci sono
devono essere accertate.
mercoledì all'Ilva però si è rischiata la strage e il
disastro, le immagini di quegli operai in fuga sono drammatiche, ma anche in
una certa misura inaccettabili.
La città ha vissuto ore di incubo per lo
stesso rischio, anche questo purtroppo segna una pagina nera.
a questo bisogna aggiungere la situazione di distruzione e feriti a statte
Dobbiamo con
la lotta operaia e popolare unita venire a capo della situazione.
Il
governo invece cerca solo di salvare Riva e i suoi interessi con un decreto che
respingiamo.
Vogliamo lavoro sicuro e non lavoro forzato.
Vogliamo che
Riva e i suoi agenti paghino e che la magistratura vada a fondo su
questo.
Vogliamo che il piano per mettere a norma la fabbrica sia deciso
e confrontato con gli operai e non imposto con decreti, diktat.
Questo non
è avvenuto, per questo il decreto va respinto e la lotta
deve continuare
Noi
vogliamo l'unità e l'autorganizzazione di classe in fabbrica contro padron
riva,governo, sindacati confederali complici.
Noi lavoriamo per l'unità di
lotta degli operai e per raccogliere la spinta generale autorganizzata per
l'alternativa sindacale di classe, perchè il destino della fabbrica sia nelle
mani degli operai e non di padroni,governo, stato, magistratura,
siamo
perchè il potere deve essere operaio, perchè nocivo è il capitale e non la
fabbrica.
solidarietà e sostegno alla famiglia di francesco
sosteniamo la proposta di assemblea nazionale a taranto del 7
dicembre della
rete nazionale per la sicurezza sul lavoro.
slai cobas
per il sindacato di classe taranto
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
blog
tarantocontro.blogspot.com
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