domenica 18 novembre 2012

Ilva, ferie forzate per 500 operai- non è altro che l'avvio della cassaintegrazione, verso gli esuberi -il Comune in marcia verso Roma - ma che ci vanno a fare ....


Da domani partiranno le misure nel reparto produzione lamiere e da mercoledì nel tubificio 2. Una delegazione guidata dal sindaco Stefàno martedì stazionerà davanti a Palazzo Chigi: obiettivo è sollecitare il governo a riconvocare il tavolo istituzionale per Taranto

TARANTO - Da domani, come annunciato nei giorni scorsi ai sindacati metalmeccanici, l'Ilva metterà in ferie forzate i lavoratori del reparto Produzione lamiere 2, a cui si aggiungeranno da mercoledì 21 novembre quelli del Tubificio 2. In tutto sono circa 500 gli operai impiegati nei due reparti che rientrano tra quelli per i quali è stata chiesta la cassa integrazione ordinaria per 1940 lavoratori dell'area a freddo per crisi di mercato e mancanza di ordini di lavoro.

Sul ricorso agli ammortizzatori sociali non c'è ancora accordo con i sindacati, ma l'azienda ha fatto intendere che non farà passi indietro: martedì 20 è previsto un nuovo incontro tra le parti. La prossima settimana l'Ilva dovrebbe presentare istanza di dissequestro degli impianti dell'area a caldo facendo leva anche sul via libera della Commissione istruttoria dell'Autorizzazione integrata ambientale al piano di adeguamento degli impianti inquinanti presentato dall'azienda. Si partirà dallo spegnimento programmato dell'Altoforno 1 e da quattro batterie del reparto Cokerie.

Una delegazione di consiglieri comunali di Taranto, fra cui i capigruppo della maggioranza, e il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, partiranno domani sera a mezzanotte in pullman per Roma e martedì mattina i consiglieri e i capigruppo stazioneranno davanti a Palazzo Chigi con il gonfalone municipale. Obiettivo dei consiglieri è quello di sollecitare il Governo a riconvocare rapidamente il "Tavolo istituzionale Taranto" insediato dal premier
Mario Monti lo scorso 17 aprile e mai più riconvocato nonostante - rilevano i capigruppo - l'emergenza Ilva.



Domani intanto Cgil, Cisl e Uil Taranto, insieme a Fim, Fiom e Uilm Taranto, dovrebbero far partire una lettera alle rispettive organizzazioni nazionali sollecitandole a chiedere l'intervento della presidenza del Consiglio sulla vicenda Ilva. I sindacati ritengono che solo un'iniziativa della presidenza sul gruppo Riva possa fare chiarezza in merito alla volontà o meno dell'azienda di investire nel sito di Taranto rispettando le prescrizioni ambientali e impiantistiche dell'Aia - Autorizzazione integrata ambientale - approvata nei giorni scorsi dal ministero dell'Ambiente.
(18 novembre 2012)

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