Erano presenti anche slaicobas per il sindacato di classe - è intervenuta margherita
nell'assemblea proponendo lo sciopero generale di tutti organizzato da tutti per i
prossimi giorni - ed erano presenti gli operai mof e usb che lo sciopero lo hanno proclamato da subito
Lo slai cobas per il sindacato di classe respinge con sdegno il comunicato fim-fiom-uilm
che accusa l'assedio della sede in piazza bettolo di squadrismo.
Fascisti e servi del fascismo padronale all'Ilva sono fim fiom uilm che monopolizzano
la rappresentanza sindacale al servizio del padrone e firmano accordi antioperai e respinti dagli operai che come nel caso
del Mof mettono a rischio la vita degli operai
Comunicato stampa del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti
di Taranto in merito agli ultimi eventi del 30 ottobre 2012
Ieri, 30 ottobre, dopo che l’ILVA di Taranto ha mietuto una nuova vittima, il
Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti è stato costretto ad
intervenire per restituire la dignità ai lavoratori. Un ragazzo di 29 anni è rimasto
ucciso mentre lavorava, schiacciato tra un locomotore e i relativi binari durante un
movimento ferroviario, ma è stato possibile soccorrerlo solo dopo un’ora: a Claudio
Marsella va il nostro saluto e alla sua famiglia tutto il nostro cordoglio.
Oggi più di ieri, riteniamo necessario coinvolgere la cittadinanza e gli operai tutti
per fermare questo stillicidio che si perpetra sia all’interno che all’esterno della
fabbrica. Claudio era da solo durante lo svolgimento della sua mansione per via di un
accordo sindacale (uno dei tanti accordi scellerati con cui si scambia con due
spiccioli la diminuzione dei diritti degli operai, la loro sicurezza e la tutela
della salute e della vita). Questo accordo ha stabilito che i locomotori potessero
essere condotti da un’unica persona grazie agli automatismi di cui si sarebbero
munite le macchine. Fermo restando che chi conosce il lavoro di cui si parla sa
perfettamente che tali mansioni non devono essere svolte in autonomia per questioni
di sicurezza, si sottolinea che gli automatismi di cui si fa riferimento nel suddetto
accordo non sono mai stati completati.
A fronte di tale corresponsabilità tra azienda e sindacati per la morte di Claudio, i
sindacati hanno indetto uno sciopero misero e insignificante per lavarsi la
coscienza; in questa occasione, infatti, coloro i quali hanno bloccato un’intera
città per la salvaguardia dell’azienda, si sono invece limitati a proclamare una
giornata di sciopero terminato questa mattina. Riva, invece, in segno di cordoglio
verso la famiglia, ha raccontato che avrebbe fermato la produzione durante il primo
turno. Ma ecco un’altra menzogna: i rotoli continuavano a seguire le loro rotte
commerciali e quasi tutto lo stabilimento era a lavoro, fatta eccezione per una parte
dell’acciaieria bloccata a causa di una denuncia e non per volere dei Riva.
Nella mattinata di ieri, appena appreso del tragico evento, operai e cittadini, mossi
dalla rabbia e dalla necessità di giustizia, si sono radunati sotto la Prefettura
affinché tutte le responsabilità di questa ennesima morte fossero, almeno questa
volta, adeguatamente accertate e perseguite. Un monito per tutti coloro che in
fabbrica terrorizzano e zittiscono i lavoratori che chiedono diritti e sicurezza e,
al tempo stesso, una richiesta di immediata chiarezza per quegli impianti che,
nonostante risultino sequestrati senza facoltà d’suo ai fini produttivi, invece
continuano a marciare senza alcun rallentamento.
Nella giornata di ieri abbiamo anche appreso con estrema indignazione che la FIOM,
corresponsabile dell’accordo di cui sopra, ha intenzione di dichiararsi parte civile.
A fronte di tutto ciò, alle ore 18.00 il comitato ha convocato una conferenza stampa
ed un’assemblea straordinaria in Piazza Bettolo, di fronte al palazzo in cui
risiedono i sindacati confederali. I sindacalisti presenti nel palazzo, stimolati e
chiamati a gran voce ad esprimere le loro posizioni in piazza, non si sono degnati di
rispondere e hanno invece provveduto ad abbassare le serrande, come se gli operai
fossero solo un fastidio e non l’oggetto delle loro ipotetiche tutele nonché l’unica
ragione della loro stessa istituzione.
Com’era prevedibile, i sindacati si sono dimostrati sordi alle richieste degli
operai.
Dopo ore di attesa, il Comitato ha simbolicamente restituito la dignità agli operai
entrando nel palazzo pagato con gli stipendi dei lavoratori. Nonostante questo, i
sindacati non hanno ritenuto urgente incontrare il Comitato che si è visto costretto,
a quel punto, ad allontanarsi poiché senza la proclamazione dello sciopero non era
opportuno rimanere all’interno del palazzo prestando il fianco a Riva…
E’ l’ennesima riprova che il lavoro di questi sindacati non tutela i diritti dei
lavoratori e, di conseguenza, non v’è ragione che queste sigle esistano ancora. A
fronte di tutto questo vi invitiamo a richiederne la cancellazione così da
risparmiare oltre 15 euro di trattenute in busta ogni mese.
Non si può più andare avanti così: questa città merita di più, i suoi cittadini, che
siano lavoratori o no, hanno il dovere di mostrarsi all’altezza di questi meriti e di
riacquisire la dignità che per sessant’anni è stata calpestata… oggi più di ieri SI’
AI DIRITTI, NO AI RICATTI!
31/10/12 - Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
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