La Rete nazionale per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio di Taranto in maggio a Torino per un presidio al processo e una assemblea
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Eternit bis, per decidere se processare ancora l’imprenditore svizzero Schmidheiny
L’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny sarà
processato in Corte d’Assise per l’omicidio volontario di 258 vittime di
mesotelioma, il cancro maligno causato dall’amianto? Oppure il caso sarà
archiviato? La risposta potrebbe anche arrivare prima della pausa estiva, perché
il giudice Federica Bompieri, cui i pubblici ministeri Raffaele Guariniello e
Gianfranco Colace hanno avanzato richiesta di rinvio a giudizio, ha dedicato
sedici date all’udienza preliminare.
Le date d’udienza
L’apertura è fissata per martedì 12 maggio alle 9,30, e sono state prenotate le maxiaule 1 e 2 del palazzo di giustizia di Torino. L’udienza preliminare dell’Eternit Bis proseguirà giovedì 14, martedì 19 e giovedì 21 maggio. Otto le date a giugno. Altre quattro a luglio. A quel punto si dovrà capire se il giudice avrà sufficienti elementi per pronunciarsi o se prenderà tempo rimandando a dopo l’estate la decisione, senza escludere, peraltro, che qualcuno degli argomenti a sostegno delle prevedibili eccezioni da parte della difesa possano essere accolti, modificando o deviando l’iter anticipatamente.
È un esercizio inutile provare a ad azzardare stime facendo raffronti con il maxiprocesso. L’imputato è lo stesso, l’ultimo dei patron dell’Eternit italiana, il cui primo e più antico stabilimento fu impiantato e operò per 80 anni a Casale. Ma i reati sono diversi: nel primo caso disastro doloso, ora omicidio volontario.
Le date d’udienza
L’apertura è fissata per martedì 12 maggio alle 9,30, e sono state prenotate le maxiaule 1 e 2 del palazzo di giustizia di Torino. L’udienza preliminare dell’Eternit Bis proseguirà giovedì 14, martedì 19 e giovedì 21 maggio. Otto le date a giugno. Altre quattro a luglio. A quel punto si dovrà capire se il giudice avrà sufficienti elementi per pronunciarsi o se prenderà tempo rimandando a dopo l’estate la decisione, senza escludere, peraltro, che qualcuno degli argomenti a sostegno delle prevedibili eccezioni da parte della difesa possano essere accolti, modificando o deviando l’iter anticipatamente.
È un esercizio inutile provare a ad azzardare stime facendo raffronti con il maxiprocesso. L’imputato è lo stesso, l’ultimo dei patron dell’Eternit italiana, il cui primo e più antico stabilimento fu impiantato e operò per 80 anni a Casale. Ma i reati sono diversi: nel primo caso disastro doloso, ora omicidio volontario.
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