Dovrebbe essere pagato il 10% di differenza per gli operai Ilva in contratto di solidarietà, che quindi dovrebbero avere forse da maggio il 70% invece che il 60%.
Ma resta il fatto che più di 3000 operai sono oggi in CdS, resta la prospettiva di un CdS o di cig senza fine o, peggio, in cui la fine sarebbero gli esuberi di almeno 5mila operai; resta la situazione incerta e senza garanzia nè di produzione, nè di bonifiche, nè di lavoro e salario; resta la assurda questione di piani di risanamento senza fondi...
Fim e Uilm, quindi, non possono "salvarsi l'anima" mobilitandosi solo per il 10%, quando loro, insieme a Fiom e Usb hanno firmato i CdS e il loro aumento, e quando loro hanno accettato il decreto Renzi che si sta dimostrando il bidone vuoto per gli operai e la cittadinanza di Taranto.
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