giovedì 9 aprile 2015

Ecco chi era e cosa faceva l'ex presidente dell'Ilva, Ferrante - da articoli dell'epoca


"A inizio estate 2012 avviene il cambio tattico del gruppo dirigente in Ilva, con la nomina di Bruno Ferrante a cui corrisponde a una posizione più interlocutoria verso la magistratura e le Istituzioni". "Riva opera questi cambiamenti per coprire le spalle sue e del suo gruppo dirigente, per mettersi al riparo dalle inchieste della magistratura. Mette alla direzione dei prestanome, quali questo ex prefetto ed ex candidato sindaco di Milano del PD Ferrante, che sa di siderurgia meno dell'ultimo operaio, una sorta di 'pupo di pezza' che serve per interloquire con Governo, Regione, ecc. per smorzare i danni e ottenerne i vantaggi politici ed economici a sostegno del padrone".
"Questo cambio ha un effetto verso le Istituzioni sia locali che nazionali che sempre più cominciano a parlare dell'Ilva come una sorta di “istituzione oggettiva”, in cui non ci sono responsabilità di Riva, ma c'è solo la grande fabbrica e le sue implicazioni a livello di economia nazionale e internazionale".

"Ferrante pone la continuità della produzione come condizione assolutamente necessaria e indispensabile per mettere altri soldi per la messa a norma dell’area a caldo. Il discorso che sorregge questo è spudoratamente padronale. Dice in sostanza Ferrante: l'azienda deve fare profitti, altri profitti, se volete che metto soldi in più; quindi, o voi me li lasciate fare mantenendo sostanzialmente la stessa produzione o niente soldi"

"L'azienda in risposta alla mancata commercializzazione dei prodotti, ha la via facile di aumentare giorno per giorno i numeri degli operai in cassintegrazione, si è arrivati a 2600 (chi offre di più?), come se fossero pezzi per ora inservibili da mettere da parte e non persone; ha ripreso a minacciare il mancato pagamento degli stipendi, dal prossimo del 12 di febbraio. Nello stesso tempo fa trovare agli operai in cig i cancelli della LORO fabbrica sbarrati, o improvvisamente i tesserini bloccati (come alla Semat), una forma odiosa per affermare la SUA "proprietà", contro i veri produttori della fabbrica.
Riva e Ferrante ricattano, fanno uscire "voci" su prossimi avvii di licenziamenti (e chiaramente siamo sempre nell'ordine di migliaia), di scorpori di reparti, di trasferimento in altri paesi esteri, ecc.. Alimentano attesa e forte preoccupazione. Non si sa mai esattamente quanto ci sia di vero e quanto di uso politico per aumentare la pressione verso il governo, le istituzioni perchè si muovano in fretta e pesantemente contro la magistratura per imporre il diktat del decreto salva-Riva. Le stesse alte grida sul fermo dei prodotti non sta esattamente come la raccontano, visto - come dicono gli operai - che i coils continuano a partire verso Genova".


"E' una falsa giustificazione quella dichiarata da Ferrante per cui: se non c'è il dissequestro, se non torna nella piena disponibilità degli impianti, non può intervenire per attuare le prescrizioni dell'Aia". 

"Circa un centinaio di operai dei cassintegrati del TNA1 e anche di altri reparti hanno assediato questa mattina la portineria della Direzione Ilva. I lavoratori volevano incontrare direttamente la direzione per chiedere il loro immediato rientro in fabbrica, dato che non lavorano in maniera continuativa praticamente dal 2008, e sono ora in cig a zero ore da almeno 2 mesi, con abbassamento netto del salario. Ferrante aveva detto che i lavoratori sarebbero stati ricollocati in altri reparti, ma finora non è avvenuto, e non sono stati ricollocati neanche al TNA2 che invece continua ad operare".



"Ferrante mentre rilascia interviste di buoni propositi continua ad immettere nell'aria come prima polveri sottili e scarichi altamente nocivi; dice di voler anche rispettare le prescrizioni della giud. Todisco ma intanto fa gli interventi secondo i suoi piani (e quelli di Governo e Regione) – vedi la questione dei parchi minerali che la prescrizione parla di copertura e l'Ilva sta per intervenire invece con la costruzione al alte barriere e la irrogazione con un sostanza gelatinosa (una vera sciocchezza, come dicono gli stessi operai), ecc."

"...continua il contrasto tra le disposizioni della magistratura e l’azione del pres. dell’Ilva Ferrante... Infatti, per la Procura i parchi che occupano 78 ettari – come se fossero 70 campi di calcio - devono essere coperti integralmente e in funzione di questo ha imposto la sospensione del carico di materie prime, autorizzando solo un modesto scarico per il funzionamento dell’altoforno, poi il blocco sarà totale per ridurre i cumuli stoccati in attesa della soluzione definitiva, le eventuali deroghe dovranno avere l’autorizzazione dei custodi giudiziari. L’Ilva, invece, dal 10 settembre vuole solo attuare un sistema di bagnatura 24h su 24, con incremento della turnistica, passando dai 14 ai 21 turni settimanali, bagnatura che oltre ad essere assolutamente insufficiente e inefficace per il carico e scarico di minerale, può peggiorare la situazione, con l’infiltrazione nel terreno dell’acqua piena di minerali".

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