giovedì 2 aprile 2015

Ilva, i soldi per la produzione ci sono, ma sono i soldi per il risanamento che non ci stanno, se non nelle pie speranze del governo...

Ieri i ministri dell’Ambiente, Galletti, dell’Economia, Padoan, e dello Sviluppo economico, Guidi, hanno firmato l’atto col quale i commissari dell’amministrazione straordinaria dell’Ilva (Gnudi, Carrubba e Laghi) potranno contrarre il prestito da 400 milioni garantito dallo Stato per effettuare gli investimenti industriali. Il prestito è previsto dall’ultima legge sull’Ilva insieme a varie misure e ora l’atto dei tre ministri costituisce il via libera ai commissari affinchè procedano. L’Ilva effettuerà una «gara» tra i primari istituti di credito, compresa la Cassa Depositi e Prestiti, per ottenere le migliori condizioni di mercato.

L’annuncio dell’autorizzazione firmata è stata fatta ieri a Taranto dallo stessso ministro Galletti che con i commissari e i lavoratori dell’Ilva ha partecipato alla messa del precetto pasquale celebrata nel capannone dei Vigili del fuoco dell’Ilva dall’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro.
Adesso, il prossimo passaggio relativo alla dotazione finanziaria riguarda lo sblocco dei soldi sequestrati nel 2013 ad Adriano ed Emilio Riva. Risorse che la legge finalizza esclusivamente al risanamento ambientale. Sull’impiego di questi soldi e sulla praticabilità tecnico-giuridica del percorso, Galletti mostra fiducia. «Siamo sostenuti da pareri legali molto forti» sottolinea il ministro riferendosi al fatto che Adriano Riva ha già presentato opposizione al gip di Milano che dovrà decidere in materia.

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