POTENZA
– La Regione Basilicata è disponibile a raddoppiare, da mille a duemila
unità, il numero di migranti da ospitare sul territorio lucano: la conferma è arrivata oggi in un vertice che si è svolto nella
sede della prefettura di Potenza.
Durante l’incontro – secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa della giunta lucano – si è parlato della trasformazione del centro di Palazzo San Gervasio (Potenza), attualmente in fase di ristrutturazione, da Cie (Centro identificazione espulsione) a Cara (Centro assistenza richiedenti asilo). L’immobile di Palazzo San Gervasio "potrà ospitare fino a un massimo di 300 persone, diventando centro di riferimento e struttura a uso plurimo sia per i rifugiati che per i lavoratori stagionali". Nel frattempo, però, gli uffici regionali "verificheranno la disponibilità di altri immobili, oltre quello di Palazzo San Gervasio, disponibili per l'accoglienza".
Un’altra proposta della Regione, è quella "di optare per un modello di tipo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, ospitando piccoli numeri di migranti in diversi comuni ed in maniera graduale. Si è trattato di un incontro preliminare in merito al percorso avviato dalla Regione Basilicata con ministero dell’Interno, Prefetture e Comuni, a cui ne seguiranno altri con un ruolo attivo dell’Organismo di coordinamento regionale in materia di immigrati e rifugiati politici e il coinvolgimento delle amministrazioni
Durante l’incontro – secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa della giunta lucano – si è parlato della trasformazione del centro di Palazzo San Gervasio (Potenza), attualmente in fase di ristrutturazione, da Cie (Centro identificazione espulsione) a Cara (Centro assistenza richiedenti asilo). L’immobile di Palazzo San Gervasio "potrà ospitare fino a un massimo di 300 persone, diventando centro di riferimento e struttura a uso plurimo sia per i rifugiati che per i lavoratori stagionali". Nel frattempo, però, gli uffici regionali "verificheranno la disponibilità di altri immobili, oltre quello di Palazzo San Gervasio, disponibili per l'accoglienza".
Un’altra proposta della Regione, è quella "di optare per un modello di tipo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, ospitando piccoli numeri di migranti in diversi comuni ed in maniera graduale. Si è trattato di un incontro preliminare in merito al percorso avviato dalla Regione Basilicata con ministero dell’Interno, Prefetture e Comuni, a cui ne seguiranno altri con un ruolo attivo dell’Organismo di coordinamento regionale in materia di immigrati e rifugiati politici e il coinvolgimento delle amministrazioni
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