TARANTO
– Il procuratore aggiunto del tribunale di Taranto Pietro Argentino,
nell’ambito dell’udienza preliminare legata al presunto disastro
ambientale provocato dall’Ilva, ha chiesto un anno e due mesi di
reclusione (con interdizione dai pubblici uffici per la durata della
pena) per il luogotenente dei carabinieri Giovanni Bardaro, accusato di
rivelazione di segreto d’ufficio, che ha chiesto di essere giudicato con
il rito abbreviato.
In seguito ha preso la parola il difensore dell’imputato, avvocato Luigi Covella, e poi è iniziata l’arringa dell’avv. Nicola Marseglia per conto del vicepresidente di Riva Fire, Fabio Riva, che si trova a Londra da oltre due anni e mezzo a fronte di un mandato di cattura europeo, ed è accusato di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro oltre che di corruzione in atti giudiziari.
In seguito ha preso la parola il difensore dell’imputato, avvocato Luigi Covella, e poi è iniziata l’arringa dell’avv. Nicola Marseglia per conto del vicepresidente di Riva Fire, Fabio Riva, che si trova a Londra da oltre due anni e mezzo a fronte di un mandato di cattura europeo, ed è accusato di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro oltre che di corruzione in atti giudiziari.
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