Si sta cominciando a svuotare la fabbrica? A ridimensionarla? E' una politica "accattona", come dicono dei sindacalisti, per recuperare soldi? E', piuttosto, prova che i macchinari stanno andando a pezzi e invece di risanare, si svendono?
Sicuramente non è una cosa buona e gli operai hanno ragione ad allarmarsi.
L'Ilva di Taranto mette in
vendita le macchine utensili che non utilizza più nel ciclo
produttivo.
La notizia è apparsa sul sito dell'azienda. Sarebbe la prima volta che l'Ilva - dallo
scorso 21 gennaio in amministrazione straordinaria con la legge Marzano -
ricorre alla vendita dei propri beni strumentali.
Una decisione che i sindacalisti avrebbero interpretato come un
ulteriore segnale delle difficoltà finanziarie attraversate dall'Ilva.
Le macchine in vendita sono 61 tra alesatrici, calandre, fresatrici,
cesoie, gruette a bandiera, induttori magnetici, molatrici,
idropulitrici ad alta pressione, presse piegatrici, torni, trapani ed
altro ancora. Tutte macchine di grandi dimensioni, per uso industriale.
Di ogni macchina - sul sito Ilva - viene indicata la marca ed è
possibile vederle attraverso una foto.
L'Ilva nel sito specifica che le macchine in vendita sono tutte nello
stabilimento di Taranto, indica la procedura da seguire per conoscerne
il prezzo, per fissare un appuntamento per vederle direttamente e
puntualizza che la vendita può avvenire solo a imprese specializzate
nella riparazione o demolizione.
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