venerdì 10 luglio 2015

CHE SUCCEDE ALL'INTERNO DELL'ILVA - PARLANO GLI OPERAI - 2° parte incontro Slai cobas/operai Ilva

LA VERA SITUAZIONE ALL'INTERNO DELL'ILVA DESCRITTA DAGLI OPERAI.   
Nell'incontro, si è affrontato anche il contesto di queste giornate all'Ilva.
Gli operai hanno chiaro che il governo con questo nuovo decreto vuole garantire solo sé stesso e i commissari, passando sopra a ciò che sta succedendo in fabbrica e alla stessa azione della Magistratura.
Non c'è stato solo l'infortunio mortale nelle settimane scorse. Anche nel reparto Rivestimenti si è rischiato il morto. Un operaio ha rischiato di essere stritolato da un carrellone, e qui è stata solo la prontezza di un altro carrellista se si è salvato e si è risolta la cosa con una prognosi di 15 gg; a dimostrazione che non ci possono essere postazioni operative in cui vi sia una sola persona, come è stato nel caso di Alessandro Morricella.
Sull'incidente che ha provocato la morte di Alessandro, il giudizio degli operai è molto critico verso i “sindacati del giorno dopo” e sul legame tra incidente e pratica operativa. Ci sono diverse versione dell'incidente stesso che tuttora non lo rendono limpido. Tra gli incriminati dall'inchiesta della Magistratura vi sono anche 4 operai che avrebbero fornito versione differente dei fatti, esistono persino opinioni secondo cui non sarebbe stato il getto della ghisa ad aver investito Alessandro, ma la fuoriuscita massiccia di gas.
Sempre nel contesto della situazione interna, l'incidente dell'AFO2 ha creato situazioni nell'establishment attuale della fabbrica; il direttore dello stabilimento, Cola, sarebbe stato in via di sostituzione con un altro di provenienza anch'esso ex Indesit, ma l'emergenza creatasi ne ha richiesto il mantenimento in servizio, secondo una logica però di esporlo all'azione della Magistratura e all'attuazione del nuovo decreto, mettendo a riparo i commissari. Questo, al di là del merito, mette in luce la natura tutta politica della gestione attuale dello stabilimento che ne accentua l'ingovernabilità, con tutte le conseguenze in materia di operatività che finiscono per ricadere sui lavoratori.

Altri operai, invece, hanno messo l'accento sul ruolo davvero sempre più tragico dei sindacati confederali, mentre l'Usb regge meglio ed allarga il suo consenso.
I sindacati confederali gestiscono ormai il tesseramento, fornendo servizi per conto dell'azienda agli operai, trasformando tutta una serie di questioni che i lavoratori potrebbero trattare con facilità da soli in servizi del sindacato, condizionati all'iscrizione. Esempio di questo sono i servizi per la Pec, o per l'iscrizione al passivo dell'Ilva.
Ormai assistiamo a sindacalisti in “giacca e cravatta e cartellina” che non lavorano pressoché mai, che si aggirano nella fabbrica per svolgere queste attività.

L'incontro è stato anche occasione per fare il punto sui contratti di solidarietà, il cui governo resta del tutto aleatorio e in parte poco trasparente, e i lavoratori lo verificano solo quando arriva la 'busta paga'. Comunque, facendo la radiografia generica di un reparto assistiamo a:
un calo del numero dei lavoratori - nell'Ome-Mua nell'ordine di un 50 operai in meno;
sul salario è rimasto inevaso il problema del 10% aggiuntivo a quel 60% che costituisce la paga effettiva per le settimane di solidarietà. Qui, agli operai che chiedono, si parla di un conguaglio che dovrebbe esserci a gennaio 2016;
in generale gli operai in CdS, per es. in questo reparto, la cui paga lorda per un 4° livello è di 60 euro giornaliere, la paga mensile si aggira intorno a 1.150, 1.200 euro, perchè su 26 giorni, un dieci sono di solidarietà, che vengono appunto pagate al 60%;
sono diminuiti o non si fanno straordinari;
allo sciopero in generale per la morte dell'operaio ha partecipato intorno al 30% degli operai.

Sempre nel quadro di questa discussione tra gli operai è emerso che circola voce che il prossimo attacco della Magistratura riguarderà i Parchi minerali.
Questo è stata occasione per spiegare ulteriormente come esista una netta percezione dei magistrati che il governo opera contro la loro azione, ma che questo sul momento non riesce ad avere effetti intimidatori, anzi i magistrati rispondono con ulteriori inchieste, perchè il governo sembra non forte, autorevole ma arrogante, a difesa esplicita degli interessi padronali, anche quando violano apertamente la legge.
Questo è importante capirlo perchè ci sono le condizioni, anche per noi, per intensificare denunce, chiedere inchieste su cosa sta succedendo ora all'Ilva e sugli effetti in materia di sicurezza e salute, diritti e condizioni di lavoro, salari nell'Ilva dei commissari.

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