sabato 4 luglio 2015

Victor e le mamme del PalaRicciardi

Il 3 Luglio per  la seconda volta una delegazione dello Slai Cobas sc si è recata al Palaricciardi,dove risiedono i migranti e mentre la responsabile parlava con alcuni di loro, io mi sono staccata e andata nella struttura per parlare con i volontari, responsabili e migranti. 
Lo spettacolo che si è presentato davanti ai miei occhi (era la mia prima volta) è stato a dir poco squallido, la struttura era fatiscente, tanti materassi allineati a terra fra lo sporco, visi tristi e stanchi, Poi però in fondo alla palestra qualcuno mi ha distolto da tutto questo. Questo qualcuno è Victor, un bimbo paffuto e molto vivace; d’istinto mi sono avvicinata e l’ho preso in braccio, sembrava che non aspettasse altro, ma è arrivata una volontaria che garbatamente mi ha detto che era vietato prendere i bambini in braccio, l’ho posto giù ma appena la volontaria si è allontanata Victor strizzava le manine e alzava i piedini facendomi capire che voleva tornare in braccio per giocare con i miei orecchini, allora una delle mamme si è avvicinata e mi ha messo Victor in braccio, ma non solo, mi ha scattata anche tre foto e poi mi ha abbracciata. Mi sono allontanata un attimo per andarmi a congratulare con la mamma della creatura ma mi sono trovata davanti una donna sfinita e dolorante, dolorante perché le faceva molto male la pancia, ma lì in quella struttura non c’è assistenza sanitaria, queste persone sono abbandonate a se stesse, l’ho rincuorata sforzandomi di farle capire che eravamo lì per aiutarli, Lei ha molto apprezzato, mi ha abbracciata e baciata, vedendo questo anche le altre mamme si sono avvicinate e hanno fatto la stessa cosa. Le ho salutate con un arrivederci e mi sono allontanata con tanta tristezza dentro e ancora adesso non riesco a togliermi davanti agli occhi il faccino e quegli occhi enormi di Victor.
Concetta

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