2° PARTE
Non solo l'inchiesta della Procura, a nostro giudizio, fornisce un quadro parziale e allo stesso tempo un pò deformato del sistema Riva e dei suoi complici, ma anche le parti civili costituiscono a volte un'accozzaglia, una sorta di “fiera delle vanità” di quelli che sono gli interessi colpiti. Parti civili in questo processo hanno diritto di esserlo le decine di migliaia di operai dell'Ilva e dell'appalto, i proletari dei quartieri inquinati, i lavoratori del cimitero epicentro dell'inquinamento dai parchi minerali, le famiglie degli operai morti sul lavoro e dei tanti morti di tumore e da inquinamento, alcuni delegati operai che hanno fatto battaglie esplicite in tutti questi anni subendo la repressione padronale e sindacale, alcuni ambientalisti che hanno contribuito effettivamente con una denuncia sistematica, parziale ma efficace, a mettere in luce gli effetti dell'Ilva sulla città e all'inchiesta; lo Slai cobas per il sindacato di classe unica organizzazione che ha denunciato giorno per giorno le responsabilità di padroni, governi, sindacati, organi di controllo, che ha sostenuto battaglie in Tribunale contro Riva, dalla Palazzina Laf alla Nuova Siet, ai morti in fabbrica, battaglie che ha fatto diventare nazionali contribuendo in maniera determinante a fondare l'Associazione '12 giugno' e la Rete nazionale per la sicurezza, quello Slai cobas che con i suoi esponenti ha subito denunce e querele da Palombella Uilm, dal segretario della Fiom, Fiusco, sempre inchiodati per le loro responsabilità sul terreno della sicurezza in fabbrica, fino all'unico processo realmente simbolico che ha preceduto il maxi processo attuale, quello per “Riva assassino” scritta sui muri della fabbrica, rivendicato nei volantini, che ha scomodato direttamente padron Emilio Riva nell'unico processo a cui si è presentato come un lupo travestito da pecora venuto a dire che non era assassino ma che era un imprenditore che faceva del bene alla città...
Non solo l'inchiesta della Procura, a nostro giudizio, fornisce un quadro parziale e allo stesso tempo un pò deformato del sistema Riva e dei suoi complici, ma anche le parti civili costituiscono a volte un'accozzaglia, una sorta di “fiera delle vanità” di quelli che sono gli interessi colpiti. Parti civili in questo processo hanno diritto di esserlo le decine di migliaia di operai dell'Ilva e dell'appalto, i proletari dei quartieri inquinati, i lavoratori del cimitero epicentro dell'inquinamento dai parchi minerali, le famiglie degli operai morti sul lavoro e dei tanti morti di tumore e da inquinamento, alcuni delegati operai che hanno fatto battaglie esplicite in tutti questi anni subendo la repressione padronale e sindacale, alcuni ambientalisti che hanno contribuito effettivamente con una denuncia sistematica, parziale ma efficace, a mettere in luce gli effetti dell'Ilva sulla città e all'inchiesta; lo Slai cobas per il sindacato di classe unica organizzazione che ha denunciato giorno per giorno le responsabilità di padroni, governi, sindacati, organi di controllo, che ha sostenuto battaglie in Tribunale contro Riva, dalla Palazzina Laf alla Nuova Siet, ai morti in fabbrica, battaglie che ha fatto diventare nazionali contribuendo in maniera determinante a fondare l'Associazione '12 giugno' e la Rete nazionale per la sicurezza, quello Slai cobas che con i suoi esponenti ha subito denunce e querele da Palombella Uilm, dal segretario della Fiom, Fiusco, sempre inchiodati per le loro responsabilità sul terreno della sicurezza in fabbrica, fino all'unico processo realmente simbolico che ha preceduto il maxi processo attuale, quello per “Riva assassino” scritta sui muri della fabbrica, rivendicato nei volantini, che ha scomodato direttamente padron Emilio Riva nell'unico processo a cui si è presentato come un lupo travestito da pecora venuto a dire che non era assassino ma che era un imprenditore che faceva del bene alla città...
Queste
dovevano essere le sole parti civili di questo processo e non la
pletora di associazioni inesistenti, personaggi che nessuno conosce
perfino nella nostra città, fino alla grottesca presenza nel
processo come parti civili dei sindacati confederali, venuti lì con
inutili faldoni di un'opposizione inesistente, con Landini sorridente
senza minimamente vergognarsi dei suoi esponenti locali che avevano
espulso proprio quei delegati che denunciavano e si esponevano sui
problemi della sicurezza e dell'ambiente e che fanno sempre le
denunce “post mortem” di operai
In questo
senso anche le parti civili sono una rappresentazione deformata ma
anche una farsa che inquina il processo e rende difficile che in esso
ci siano da un lato i padroni assassini e i loro complici e
dall'altro operai e masse e i loro legittimi rappresentanti.
Anche in
questo processo lo Slai cobas per il sindacato di classe è l'unico
che abbia realmente organizzato con assemblee, incontri un
contingente autorganizzato di operai dell'Ilva, dell'appalto, di
lavoratori del cimitero, di proletari dei Tamburi e di Paolo VI,
perchè diano voce ai senza voce, senza delegare a nessuno.
Al contrario
abbiamo visto l'Usb esibirsi nell'autopropaganda su scala nazionale
quando questo sindacato non esisteva e nulla ha mai fatto per
combattere i padroni assassini, non solo all'Ilva ma neanche alla
Thyssen, all'Eternit, al Petrolchimico. Mentre sarebbe stato
legittimo e giusto che gli attuali operai e delegati che fanno
riferimento a questo sindacato, alcuni dei quali la battaglia in
fabbrica l'avevano fatta anche dall'interno dei sindacati
confederali, si fossero costituiti in questo processo e si fosse
organizzata la costituzione di tanti operai.
Così come
estremamente deludente è stata la presenza dei “Liberi e pensanti”
che per mesi hanno continuato e continuano a raccontare che loro sono
il popolo, rifiutano la delega, sono lavoratori e cittadini, ma che
poi al processo non hanno permesso a questi lavoratori e cittadini di
costituirsi parte civili, espropriandoli e presentando solo la loro
sigla che anche tecnicamente non poteva essere ammessa perchè
costituitasi successivamente agli avvenimenti oggetto del processo.
E' chiaro
quindi che discende da questa situazione che al processo che viene
siano operai e masse che devono essere protagoniste.
E questo è
possibile solo se le masse si liberano della scimmia addosso
rappresentata da sindacati, associazioni, che cercano notorietà e
soldi per sè, invece che rivendicare giustizia e risarcimenti per
operai e cittadini,
Proletari comunisti - PCm
Proletari comunisti - PCm
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