lunedì 27 luglio 2015

PROCESSO-SENTENZA ILVA - 2° PARTE: Sindacalisti parti civili invece che imputati

2° PARTE 

Non solo l'inchiesta della Procura, a nostro giudizio, fornisce un quadro parziale e allo stesso tempo un pò deformato del sistema Riva e dei suoi complici, ma anche le parti civili costituiscono a volte un'accozzaglia, una sorta di “fiera delle vanità” di quelli che sono gli interessi colpiti. Parti civili in questo processo hanno diritto di esserlo le decine di migliaia di operai dell'Ilva e dell'appalto, i proletari dei quartieri inquinati, i lavoratori del cimitero epicentro dell'inquinamento dai parchi minerali, le famiglie degli operai morti sul lavoro e dei tanti morti di tumore e da inquinamento, alcuni delegati operai che hanno fatto battaglie esplicite in tutti questi anni subendo la repressione padronale e sindacale, alcuni ambientalisti che hanno contribuito effettivamente con una denuncia sistematica, parziale ma efficace, a mettere in luce gli effetti dell'Ilva sulla città e all'inchiesta; lo Slai cobas per il sindacato di classe unica organizzazione che ha denunciato giorno per giorno le responsabilità di padroni, governi, sindacati, organi di controllo, che ha sostenuto battaglie in Tribunale contro Riva, dalla Palazzina Laf alla Nuova Siet, ai morti in fabbrica, battaglie che ha fatto diventare nazionali contribuendo in maniera determinante a fondare l'Associazione '12 giugno' e la Rete nazionale per la sicurezza, quello Slai cobas che con i suoi esponenti ha subito denunce e querele da Palombella Uilm, dal segretario della Fiom, Fiusco, sempre inchiodati per le loro responsabilità sul terreno della sicurezza in fabbrica, fino all'unico processo realmente simbolico che ha preceduto il maxi processo attuale, quello per “Riva assassino” scritta sui muri della fabbrica, rivendicato nei volantini, che ha scomodato direttamente padron Emilio Riva nell'unico processo a cui si è presentato come un lupo travestito da pecora venuto a dire che non era assassino ma che era un imprenditore che faceva del bene alla città...

Queste dovevano essere le sole parti civili di questo processo e non la pletora di associazioni inesistenti, personaggi che nessuno conosce perfino nella nostra città, fino alla grottesca presenza nel processo come parti civili dei sindacati confederali, venuti lì con inutili faldoni di un'opposizione inesistente, con Landini sorridente senza minimamente vergognarsi dei suoi esponenti locali che avevano espulso proprio quei delegati che denunciavano e si esponevano sui problemi della sicurezza e dell'ambiente e che fanno sempre le denunce “post mortem” di operai

In questo senso anche le parti civili sono una rappresentazione deformata ma anche una farsa che inquina il processo e rende difficile che in esso ci siano da un lato i padroni assassini e i loro complici e dall'altro operai e masse e i loro legittimi rappresentanti.

Anche in questo processo lo Slai cobas per il sindacato di classe è l'unico che abbia realmente organizzato con assemblee, incontri un contingente autorganizzato di operai dell'Ilva, dell'appalto, di lavoratori del cimitero, di proletari dei Tamburi e di Paolo VI, perchè diano voce ai senza voce, senza delegare a nessuno.

Al contrario abbiamo visto l'Usb esibirsi nell'autopropaganda su scala nazionale quando questo sindacato non esisteva e nulla ha mai fatto per combattere i padroni assassini, non solo all'Ilva ma neanche alla Thyssen, all'Eternit, al Petrolchimico. Mentre sarebbe stato legittimo e giusto che gli attuali operai e delegati che fanno riferimento a questo sindacato, alcuni dei quali la battaglia in fabbrica l'avevano fatta anche dall'interno dei sindacati confederali, si fossero costituiti in questo processo e si fosse organizzata la costituzione di tanti operai.
Così come estremamente deludente è stata la presenza dei “Liberi e pensanti” che per mesi hanno continuato e continuano a raccontare che loro sono il popolo, rifiutano la delega, sono lavoratori e cittadini, ma che poi al processo non hanno permesso a questi lavoratori e cittadini di costituirsi parte civili, espropriandoli e presentando solo la loro sigla che anche tecnicamente non poteva essere ammessa perchè costituitasi successivamente agli avvenimenti oggetto del processo.

E' chiaro quindi che discende da questa situazione che al processo che viene siano operai e masse che devono essere protagoniste.
E questo è possibile solo se le masse si liberano della scimmia addosso rappresentata da sindacati, associazioni, che cercano notorietà e soldi per sè, invece che rivendicare giustizia e risarcimenti per operai e cittadini,

Proletari comunisti - PCm

Nessun commento:

Posta un commento