Non abbiamo nulla da cui "difenderci"! Trasformeremo il processo in un atto di accusa verso Renzi, il suo governo, il loro Stato, che era venuto a vantarsi di aver fatto "tanto per Taranto", ma giustamente trovò la denuncia e la protesta degli operai Ilva, di tanti altri lavoratori, di donne dei quartieri inquinati, di giovani, dello Slai cobas sc che aveva chiamato quel giorno a manifestare uniti contro quella che era una provocazione e un ennesimo attacco per lavoratori e masse popolari di Taranto: 10 decreti solo per salvare i profitti di vecchi e nuovi padroni dell'Ilva, nessuna bonifica, nessuna difesa dei posti di lavoro e sicurezza all'Ilva; a questi nemici si aggiunsero i servi parlamentari, il "sempre in televisione", Pelillo, che vuole mantenere ben salda la sua poltrona in parlamento calpestando i diritti fondamentali di lavoro e salute; questi il 29 pensava di fare il gradasso tra la gente, ma ebbe la dovuta risposta.
Questo processo deve trovare uniti i 15 denunciati, e avere il sostegno concreto, politico di tutte le realtà sociali, tutti coloro che il 29 c'erano e anche di quelli che non c'erano.
Questo processo deve vedere uniti anche gli avvocati, perchè vi sia un'unica voce, un'unica battaglia, quella che serve, anche nelle grige aule del Tribunale.
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