giovedì 21 settembre 2017

GIOVEDI' ROSSI - "PASSARE ALL'AZIONE PER IL POTERE AI SOVIET" - 2° PARTE

Riprendiamo la storia della Rivoluzione d'Ottobre, proseguendo negli avvenimenti che la precedettero. Dalla “Storia della Rivoluzione russa”, scritta sotto la direzione di Stalin. 
Congresso dei Soviet

- 2° parte -
(da) La preparazione dell'ottobre

Il 18 giugno scesero in piazza quasi 500 mila persone tra operai e soldati. Da tutti i punti della città affluivano verso il centro colonne enormi di manifestanti che portavano bandiere rosse e cartelli con scritte rivoluzionarie, e la stragrande maggioranza dei manifestanti scandiva le parole d'ordine dei bolscevichi.
In tutto il Paese si era sviluppato un vasto movimento di scioperi. Le armate del
proletariato, forti di milioni di uomini. Si levavano per la lotta contro la borghesia.
Che cosa dimostrava l'eccezionale ampiezza di questi scioperi?
Prima di tutto che all'interno del proletariato esistevano vari strati, ognuno dci quali aveva un diverso livello di coscienza. In testa marciavano i metallurgici, che costituivano l'ossatura d'acciaio della classe operaia. La lotta nel loro settore. era condotta dalle fabbriche, dalle più grandi imprese dei capoluoghi. dove svolgevano la loro opera i quadri dirigenti del partito. Nei capoluoghi l'avanguardia proletaria trascinava dietro di sé le masse più avanzate degli operai, dava l'impulso alla provincia e stimolava gli strati più arretrati.
Il movimento operaio aveva assunto ormai il carattere e le forme di un'aperta lotta
rivoluzionaria.
Il sintomo più evidente di questa nuova crisi rivoluzionaria fu il rapido processo di bolscevizzazione dei soviet, dei comitati d'officina e delle altre organizzazioni. Gli operai affidavano la direzione a quelli fra loro che nell'aspra lotta che quotidianamente conducevano si erano dimostrati capaci di far avanzare il processo rivoluzionario.
Man mano che il tempo passava il Partito bolscevico riportava nuove vittorie; nella sola giornata del 1 settembre il comitato esecutivo centrale dei soviet di Russia aveva ricevuto da 126 soviet di provincia messaggi in cui si faceva pressione perchè venisse preso in mano il potere.
Sotto la spinta degli operai le organizzazioni di base si scioglievano spontaneamente e nuove elezioni davano la maggioranza ai bolscevichi.
Le masse popolari si rendevano sempre più conto che non era possibile liberarsi se non lottando contro l'imperialismo, quindi contro la borghesia nazionale e per il potere dei soviet.
Anche la massa dei soldati cominciava a rendersi conto del tradimento dei menscevichi e dei socialisti rivoluzionari che parteggiavano per la borghesia.
Nel corso del mese di ottobre la parola d'ordine del potere ai soviet riscosse un favore sempre crescente tra i soldati.
L'elezione dal basso di nuovi capi militari rappresentava un formidabile passo in avanti nella via della rivoluzione socialista. Con l'adozione di questa nuova forma di lotta le masse dei soldati risolvevano direttamente il problema del potere nell'esercito.

L'insurrezione popolare armata

La rivoluzione russa giunse nel settembre-ottobre 1917 a questa situazione così aggravata. La società si era divisa in due campi nettamente opposti. In uno la borghesia, i grandi proprietari fondiari, gli strati superiori della campagna – i Kulaki ei cosacchi ricchi - sotto la direzione del Partito cadetto e alleati con i socialisti rivoluzionari e i menscevichi. Nell'altro campo il proletariato e i contadini poveri, guidati dal Partiti bolscevico. Verso questo campo pendeva sempre più nettamente la grande massa dei contadini medi.
Nel popolo erano avvenuti importanti spostamenti di forze che attestavano l'avvicinarsi della rivoluzione. Improvvisamente le forme di lotta di ogni classe sociale erano radicalmente mutate., gli operai non si limitavano più ad interrompere il lavoro e ad organizzare scioperi economici e politici; molto spesso cacciavano gli impiegati dalle fabbriche e dalle officine e prendevano nella proprie mani la direzione delle imprese. Anche il movimento contadino era radicalmente cambiato. I copntadini incendiavano le grandi proprietà, cacciavano i signori e si dividevano quanto veniva recuperato. Il saccheggio divenne la forma principale di lotta. Anche la lotta dei contadini inseguiva da vicino il potere: il movimento contadino si trasformava in insurrezione.
Una nuova forma di lotta apparve anche tra i soldati: questi si rifiutavano di eseguire gli ordini dei loro capi. In molti reggimenti i soldati cacciavano gli ufficiali mal visti e li sostituivano con i capi a loro più vicini: molte volte questi capi provenivano dalle stesse fila dei soldati. In settembre nella flotta del Baltico i marinai di diverse navi avevano gettato gli ufficiali fuori bordo.
Infine si era verificato un sensibile cambiamento anche tra i lavoratori delle nazioni oppresse. Scavalcando completamente le loro organizzazioni nazionaliste borghesi, le masse lavoratrici stabilivano con sempre maggiore frequenza, contatti con le organizzazioni bolsceviche. I lavoratori delle nazionalità oppresse cominciarono a capire che le organizzazioni borghesi non avrebbero dato loro la libertà e che essi non avrebbero potuto riceverla che dal popolo vittorioso.
Il campo della rivoluzione aveva dalla sua una schiacciante superiorità numerica. Tuttavia, come l'esperienza aveva insegnato parecchie volte, la borghesia – che disponeva di una forza militare organizzata, di quadri e di tutta una rete di organizzazioni delle guardie bianche – poteva ancora sconfiggere la rivoluzione.
Solamente l'insurrezione armata di operai e dei soldati poteva s barrare la strada alla controrivoluzione. La preparazione dell'insurrezione armata doveva essere posta all'ordine del giorno in tutta l'attività del Partito.
Nella seduta del 29 settembre il Comitato Centrale decise di convocare per il 5 ottobre un congresso dei Soviet della regione del Nord, e cioè della Finlandia, di Pietrogrado e delle città limitrofe, regione in cui lo spirito bolscevico era largamente e profondamente diffuso. Questo congresso aveva il compito di affrettare nel campo dell'agitazione e dell'organizzazione, i preparativi per l'insurrezione armata.
Il 10 ottobre, mentre era in corso la riunione del Comitato centrale bolscevico, i delegati del congresso dei Soviet della regione del nord si radunavano allo Smolny.
Lenin dava un'estrema importanza a questo congresso. Sin dall'8 ottobre aveva indirizzato una lettera ai compagni bolscevichi, delegati al congresso dei Soviet dellòa regione del nord. In questa lettera diceva chiaramente che il congresso dei soviet di questa regione doveva essere pronto a prendere il potere e a scatenare l'insurrezione.
impossibile aspettare il congresso dei soviet della Russia che il comitato esecutivo centrale può rimandare anche fino a novembre , impossibile tardare perchè questo permetterebbe a Kerenskij di far giungere altre truppe”.
Il congresso adottò la seguente risoluzione:
- Il governo di coalizione ha disorganizzato, dissanguato e martoriato il paese. La cosiddetta conferenza democratica è pesantemente fallita. Gli operai, i soldati, i contadini coscienti ripudiano indignati la politica di alleanza con la borghesia, funesta politica di tradimento. E' giunta l'ora in cui solo un'azione unanime e decisa di tutti i soviet può salvare il paese e la rivoluzione e risolvere la questione del potere centrale. Il congresso chiama tutti i soviet della regione a passare all'azione”.
Vennero eletti 17 membri al comitato regionale di cui 11 bolscevichi e 6 socialisti rivoluzionari di “sinistra”.
Al congresso del soviet della regione del nord seguirono numerosi congressi di soviet di altre regioni e distretti: tutti furono caratterizzati dalla volontà di combattere per il potere dei soviet. (CONTINUA)

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