Sit-in all'interno del Comune |
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Successivamente a quest'ultima data, vi sarà una gara d'appalto triennale, frutto della modifica del contratto di servizio con l'Amiu.
Questo risultato ha impedito che i lavoratori venissero mandati a casa o che venissero divisi in una situazione pasticciata, in cui dovevano essere "spalmati" in vari appalti, a pochissime ore e di brevissima durata.
I lavoratori fino all'ultimo hanno mantenuto ferma la condizione di una soluzione che mantenesse uniti tutti i 23 lavoratori, perchè questo è garanzia del futuro.
Perchè proprio sul futuro la questione è ancora tutta da definire, sia in termini di garanzie conntrattuali, orari, livelli retributivi, salute e sicurezza; sia in termini di attività lavorativa.
Lo Slai cobas continuerà a lottare perchè nel progetto che coprirà gli altri mesi fino a febbraio 2018, e soprattutto nella futura gara d'appalto i lavoratori lavorino all'interno del "ciclo rifiuti".
Non si tratta di "inventarsi" attività. Non si deve disperdere un patrimonio di esperienza, di professionalità nel campo, acquisita prima con corsi di formazione, 6 mesi di raccolta differenziata e poi con 5 anni di attività di selezione. Questo sarebbe un enorme danno non solo per i lavoratori ma per tutta la città. Sarebbe, infatti, inaccettabile che mentre si lamenta una raccolta differenziata ancora al 17% e fatta anche molto male, mentre non si avvia la raccolta a Paolo VI, bloccata da più di due anni (dopo aver speso soldi pubblici per consegnare agli abitanti pattumelle, fare spot televisivi, mega manifesti), si impieghino i 23 lavoratori in tutt'altra attività.
Per questo, abbiamo insistito con il Comune che sia progetto che gara d'appalto non vengano decisi unilateralmente ma insieme alle rappresentanze sindacali dei lavoratori.
Prima della scadenza del prossimo mese, pertanto, abbiamo chiesto un Tavolo su questo presso il Comune.
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