DURANTE IL PRESIDIO DI LUNEDI' 18 A PAOLO VI, DELLO SLAI COBAS SC
NELLA GIORNATA DELLA VENUTA DEL PRES. MATTARELLA, oltre a parlare,
fare inchiesta-interviste con abitanti di Paolo VI, operai, lavoratori precari,
lavoratrici, donne disoccupate, ecc. abbiamo invitato a
scrivere anche su un foglio le loro denunce.
NE RIPORTIAMO ALCUNE di donne,
lavoratrici, precarie, che al presidio sono state le più attive e determinate a far sentire la loro rabbia, la loro protesta, e soprattutto a continuarla.
"Io sono una dipendente nella scuola a
Paolo VI, lavoro part time a 4 ore. Stamattina mi sono recata davanti
alla scuola Falcone dove io ho lavorato per 27 anni e non mi hanno
fatto avvicinare; davanti al cancello mi hanno invitata ad andare
via, perchè non ero accreditata. Volevo esporre il problema che da
27 anni che lavoro, ancora devo lavorare solo per 10 mesi l'anno, luglio e
agosto a casa senza retribuzione. Ma si può non fare niente per
essere retribuiti 12 mesi l'anno? Sono vedova con 4 figli.
E' una vergogna! Come si può
applaudire, se Taranto sta morendo sia per la disoccupazione, sia per
l'aria che respiriamo, e se stiamo male per l'inquinamento e si
ammalano i bambini non abbiamo le strutture adatte e nemmeno soldi
per curarci. Quindi si muore in silenzio e nessuno dello Stato
italiano fa niente"
"E' solo una vergogna. I soldi dovrebbero servono
per curarci dal tumore che ci provocano le grandi industrie a
Taranto, non per fare queste sceneggiate. Vergogna! I tarantini devono vivere, la disoccupazione è
molto alta".
"Siamo lavoratrici degli asili nido
comunali di Taranto. Lavoriamo da diversi anni nelle strutture come
addette alle pulizie. Prima lavoravamo a 4 ore per 10 mesi e stavamo
lottando per lavorare nei mesi di sospensione (luglio – agosto),
invece, non solo non ce li hanno concessi, ma ci hanno addirittura
dimezzato l'orario (1h 50'), aumentandoci il carico di lavoro. Lo
fecero, nel periodo del dissesto, con la promessa di riportarci al
nostro orario iniziale che ancora oggi a distanza di vari anni non è
successo.
Appunto, "promesse", che puntualmente
vengono fatte soprattutto nei periodi elettorali ed altrettanto
disattese nei momenti dei fatti. Questi sono i personaggi che
dovrebbero tutelarci e far rispettare le leggi italiane. Oggi a Paolo
VI sta il Presidente di una Repubblica “fondata sul lavoro”. Ma
quale lavoro? Dove sta?"
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