- Ieri mattina gli operai della Kratos che si occupano della raccolta differenziata presso l’impianto di differenziazione Pasquinelli dell’AMIU, sono tornati a riunirsi, come annunciato da un precedente comunicato sindacale, sotto Palazzo di Citta’, visto che il 30 di questo mese scade la proroga, ottenuta il mese scorso, con un incontro durato circa 8 ore in prefettura con gli enti competenti, Comune, Amiu e Regione Puglia. Dopo circa un’ora dall’inizio del presidio, il vice sindaco De Franchi avvisato della presenza degli operai “è sceso nell’androne per interloquire e rassicurare gli operai dicendo che avrebbe convocato un tavolo provvisorio tra Comune e Amiu con i sindacati per ragionare sul da farsi. Era ora, visto che a oggi gli operai brancolano nel malessere di tornare a casa tra 5 giorni” commenta in una nota stampa Loperfido Raffaella, operaia della Pasquinelli
Slai Cobas psc
“Il vice sindaco oltre a parlare del tavolo ha detto agli operai che la produzione fatta in questo mese era scarsa. Gli operai, unanimamente, hanno obiettato e chiesto un confronto con chi ha detto cio’ – si legge nella nota -. La produzione per noi operai è addirittura triplicata con molti sacrifici, pagando e ricadendo sulla nostra salute e sicurezza, perchè ricordo a chi su quel nastro non ci ha messo mai piede che il famoso multimateriale è sempre compreso di siringhe di sangue, lame di tutti i tipi (metallo) acidi, prodotti cancerogeni, materiale edilizio sbriciolato, topi e la comparsa di quest’anno di blatte che in questo mese ci hanno camminato addosso. Perchè gli organi competenti non apprezzano tutti i nostri sacrifici? Cosa vogliono da noi visto che stiamo portando dei ritmi di produzione estenuanti? Certo che ce lo domandiamo!“.
“E poi ci chiediamo ormai stanchi e sfiniti psicologicamente, qual’è il nostro futuro visto che andiamo avanti a proroghe di 30 giorni con una raccolta differenziata di bassissimo livello che ancora una volta la si fa ricadere sugli operai e sull’utenza? Detto ciò chiediamo agli organi competenti di responsabilizzarsi per una raccolta che va rivista per essere migliorata invece di scaricare colpe e trovare colpevoli e pensate che ogni giorno su quel nastro facciamo del nostro meglio, anche se poco apprezzato. Noi, quelle 23 famiglie che senza questo lavoro non abbiamo alternative, noi, che siamo stati formati con i soldi pubblici e abbiamo dato un seguito per far si che per una volta i soldi dei contribuenti fossero andati spesi bene – concludono i lavoratori e le lavoratrici dello Slai cobas -. Ovvio che domani ci aspettiamo soluzioni concrete per migliorare questo stato di cose".
“Il vice sindaco oltre a parlare del tavolo ha detto agli operai che la produzione fatta in questo mese era scarsa. Gli operai, unanimamente, hanno obiettato e chiesto un confronto con chi ha detto cio’ – si legge nella nota -. La produzione per noi operai è addirittura triplicata con molti sacrifici, pagando e ricadendo sulla nostra salute e sicurezza, perchè ricordo a chi su quel nastro non ci ha messo mai piede che il famoso multimateriale è sempre compreso di siringhe di sangue, lame di tutti i tipi (metallo) acidi, prodotti cancerogeni, materiale edilizio sbriciolato, topi e la comparsa di quest’anno di blatte che in questo mese ci hanno camminato addosso. Perchè gli organi competenti non apprezzano tutti i nostri sacrifici? Cosa vogliono da noi visto che stiamo portando dei ritmi di produzione estenuanti? Certo che ce lo domandiamo!“.
“E poi ci chiediamo ormai stanchi e sfiniti psicologicamente, qual’è il nostro futuro visto che andiamo avanti a proroghe di 30 giorni con una raccolta differenziata di bassissimo livello che ancora una volta la si fa ricadere sugli operai e sull’utenza? Detto ciò chiediamo agli organi competenti di responsabilizzarsi per una raccolta che va rivista per essere migliorata invece di scaricare colpe e trovare colpevoli e pensate che ogni giorno su quel nastro facciamo del nostro meglio, anche se poco apprezzato. Noi, quelle 23 famiglie che senza questo lavoro non abbiamo alternative, noi, che siamo stati formati con i soldi pubblici e abbiamo dato un seguito per far si che per una volta i soldi dei contribuenti fossero andati spesi bene – concludono i lavoratori e le lavoratrici dello Slai cobas -. Ovvio che domani ci aspettiamo soluzioni concrete per migliorare questo stato di cose".
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