Da oggi pubblicheremo parti delle udienze, in particolare su quello che stanno dicendo i testi dei PM - che confermano la permanente azione dei Riva di attacco alla salute e all'ambiente per il profitto.
Ora informiamo sulle dichiarazioni rese nella scorsa udienza da un Maresciallo
del Noe
Attraverso video e foto il maresciallo ha descritto come durante vari sopralluoghi nel 2011, hanno accertato che nel reparto cokeria, nell’attimo
in cui viene sfornato il coke dopo la distillazione, a mezzo di una
macchina scaricatrice, vi era una dispersione dei fumi dovuta al fatto
che non vengono captati all’uscita. Mancava la cappa di aspirazione
che dovrebbe essere su ogni macchina scaricatrice.
Vi erano emissioni che si sollevano dal tetto della cokeria,
nonostante le porte laterali dei forni fossero chiuse. Se le porte sono chiuse del forno - ha detto - l’altra parte da dove
può uscire l’emissione è la parte di carico. Il coke poi viene raffreddato con dell’acqua all’interno di alcune
torri di spegnimento dove viene portato il carrello. All’interno di
queste torri esiste un sistema di filtrazione a persiane, che
dovrebbe trattenere la parte più volatile che nel momento in cui il
coke viene raffreddato si stacca dalla parte un po’ più grossolana
del coke stesso. Questi fumi dovrebbero essere captati da questo sistema di
filtrazione in queste torri, da queste persiane per evitare che
possano andare all’esterno. Ma ciò non avviene. Non c’è nessun tipo di filtro.
Non esiste cappa di mantenimento delle emissioni.
Ha aggiunto, inoltre, che vi era caduta di pulviscolo nei pressi di una torre di
spegnimento, nonostante ci siano filtri a terra.
Le due
porte laterali del forno devono essere chiuse per permettere la
distillazione del coke, e vengono aperte esclusivamente nel momento in
cui viene scaricato. Di lì, quindi, non dovrebbe uscire niente, tant’è
vero che non è previsto neanche un sistema di captazione.
Nei forni delle cokerie, inoltre, la macchina scaricatrice, è priva del
filtro per l’abbattimento dell’emissioni generatasi nella fase di
scarico. Una cappa che sarebbe dovuta essere presente sulla
macchina scaricatrice non era c'era.
Quindi, il maresciallo ha descritto quello che avviene in agglomerato, dove c'è lo scarico delle polveri e dei
filtri MIP. Qui c'è un sacco che viene attaccato nel punto di scarico delle
polveri e serve a contenerle per poi essere smaltite. Queste polveri contengono la diossina.
Nell'ispezione del 2011 è stato accertato un problema di dispersione
delle polveri, che non venivano totalmente contenute all’interno
del big bag che era sporco di polveri e
quindi, si depositavano a terra, andando dove non dovrebbero, sul pavimento, sulla pavimentazione e vengono in qualche modo
raccolte, in più punti per essere asportati.A fronte di questa documentate situazioni, gli avvocati di Riva e delle società hanno cercato di scaricare dalle responsabilità Riva, dicendo che aveva fatto degli interventi nelle cokerie.
Ma, a parte che questi interventi, se fatti, sono stati sempre tardivi e non risolutivi, ogni operaio dell'Ilva che opera in queste aree può denunciare come quelle emissioni, quelle polveri contenenti diossina sono continuate e sono presenti tuttora!
NEI PROSSIMI GIORNI DAREMO CONOSCENZA DEGLI ELEMENTI PIU' SIGNIFICATIVI CHE SONO EMERSI ANCHE DALLE PRECEDENTI TESTIMONIANZE.
PERCHE' QUESTO PROCESSO NON SIA DI AVVOCATI, O DI ADDETTI AI LAVORI, MA SIA PARTE DELLA LOTTA DI CLASSE TRA OPERAI-POPOLAZIONE E PADRONI/GOVERNO/STATO
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