giovedì 9 luglio 2020

Nube di polvere - Non bastano analisi e attesa dei loro esiti - La realtà è ben conosciuta, servono provvedimenti

L’ispezione immediata all’ArcelorMittal per la nube di polvere di minerale che ha invaso i quartieri di Taranto sabato scorso è un atto dovuto e la "novità" è che questa volta è scattata abbastanza presto. 
Ma ora non bisogna aspettare oltre, "aspettare gli esiti" come ha detto il Min. Costa. Gli esiti non possono che dare conferma ad una situazione che si sa benissimo, su cui vi sono chili di denunce ad ogni livello, e che è sotto gli occhi e sulla pelle, nei polmoni degli operai e dei cittadini di Taranto.
Ci vogliono da parte del Ministero dell’ambiente e della Procura conseguenti provvedimenti immediati.
TUTTI i parchi minerali sia principali che secondari dovevano già essere coperti, quelli primari dovevano essere completati addirittura ad ottobre 2015. Così come dovevano essere già coperti i treni nastri. I governi hanno permesso, prima ai commissari, poi ad AM rinvii su rinvii. Per parchi secondari - da cui sembra si sia sollevata la nube di polvere (parco Omo) - secondari l'AIA prevede la loro copertura tra tre anni!

Chiaramente non bastano le coperture, come dicono dalla fabbrica la polvere di minerale c’è dappertutto all’Ilva e viene respirata prima di tutto dagli operai sia che ci sia vento sia che non ci sia.
L’Ilva, è da tanto tempo che lo diciamo, è una fabbrica unica in Italia per lo stato di mancanza di bonifica, di materiali di risulta abbandonati, di manutenzione, pulizia anche ordinaria inesistente, pur tenendo conto della sua produzione siderurgica. Anche per i piazzali esterni non c’è una fabbrica in cui vi sono tutti quei cumuli di rifiuti, che vento o non vento producono un’area intossicata.
Questo va anche oltre la “normalità negativa di una fabbrica del capitale” che taglia i costi, anche quotidiani, per l'ambiente.

Ma su questo si muovono gli Enti di controllo solo quando succede un avvenimento enorme.
Mentre occorre una volta per tutte realizzare quanto posto da tempo dallo Slai cobas sc: una postazione ispettiva fissa all'interno della fabbrica, non solo per controllare ogni giorno la situazione della sicurezza e della salute ma soprattutto per adottare immediati provvedimenti.

ArcelorMittal da parte sua è al solito oscena. Prima ha fatto in fretta e furia, dopo la tempesta di polveri, un'operazione di "pulizia" molto superficiale ed estemporanea delle strade interne, poi, ieri, come si legge in questo articolo del Corriere di Taranto che pubblichiamo, ha presentato ai sindacati un piano di esami/monitoraggio per una parte degli operai, e un nuovo servizio di osservazione meteo (più in funzione dell'attività delle gru). 
Nulla ha detto, a nostra conoscenza, su interventi e tempi di intervento sulle cause che portano alle emissioni fuggitive di polveri.

Ex Ilva, ArcelorMittal: monitoraggio operai e nuovo servizio meteo


pubblicato il 08 Luglio 2020, 20:28
In un incontro odierno con i sindacati, ArcelorMittal ha informato i delegati che I lavoratori di alcuni reparti dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto, saranno sottoposti ad esami per verificare l’esposizione professionale a Idrocarburi aromatici policiclici (Ipa) e benzene. L’indagine avviene nell’ambito del monitoraggio ambientale e biologico degli operai degli impianti Parchi minerali (Pma), Sottoprodotti (Sott), Cokerie (Cok) e Trattamento fossili carbone (Tfc).
I lavoratori saranno sottoposti al monitoraggio dell’idrossipirene ambientale e biologico attraverso rilevatori e esami di laboratorio previo esame delle urine (per la rilevazione dei valori di Ipa). Il monitoraggio ambientale sarà effettuato nelle prime 6/7 ore della giornata mentre alle ore 14 gli stessi lavoratori saranno sottoposti al monitoraggio biologico attraverso il prelievo delle urine in infermeria. Per quanto riguarda il monitoraggio del Fenilmercapturico (esposizione a benzene) sarà interessato il personale dei Sottoprodotti e i 2 capisquadra dell’area Batteria. Tutti i monitoraggi termineranno nel mese di luglio nell’area Sottoprodotti e nel mese di agosto nell’area Cokerie. Gli esiti dei monitoraggi saranno esaminati dai laboratori di tossicologia dell’università di Brescia.
ArcelorMittal ha infine illustrato sempre oggi, alle organizzazioni sindacali il nuovo servizio di osservazione delle condizioni meteo, basato sull’analisi delle immagini satellitari fornite dall’Aeronautica Militare. L’informazione restituita da tale sistema, sarà integrata nella pratica operativa, prevedendo la fermata delle attività non solo in funzione delle “allerte” comunicate dall’Aeronautica ma anche qualora si riscontrasse la presenza di fulmini dovuti ad eventi temporaleschi in avvicinamento...."

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