domenica 26 luglio 2020

Processo 'Ambiente Svenduto' - Bene le resistenze della Corte, ma ci vuole ben altra battaglia perchè il processo non sia una sceneggiata

Gli avvocati degli imputati: Riva, società Ilva, rappreentanti istituzioni locali, politici, funzionari che dovevano controllare e invece coprivano Riva, faccendieri, ecc. ecc, hanno ripreso in questo mese - dopo il lungo periodo di blocco per l'emergenza Covid-19 - a fare il loro sporco gioco.
La scorsa settimana l'hanno fatta grossa, non facendo presentare ben 8 testimoni/periti della loro parte, e in più si sono assentati gli stessi avvocati, con lo scopo evidente di mettere i bastoni tra le ruote dei tempi già lunghissimi di questo processo, iniziato nel 2014.
Questa volta il "gioco" è stato troppo smaccato e la Corte d’Assise, presieduta dalla presidente Stefania D’Errico ha stigmatizzato l’assenza dei legali difensori dei Riva e degli 8 periti che non presentandosi «rendono vano – scrive la giudice nell’ordinanza - l’impegno profuso per la ripresa dell’attività giudiziaria». L’assenza ritenuta dalla giudice «un intollerabile atteggiamento ostruzionistico» è stata sanzionata con una multa di 500 euro.

Ma chiaramente non è certo bello sentire questi "periti".
Un esempio, tra gli altri, è stata la testimonianza dell'Ing. "esperto" di meteorologia, e con tanti altri "titoli professionali", Miglietta, che è stato sentito sulla morte di Francesco Zaccaria per la caduta della gru del 28.11.2012. 
Il suo intervento - che in alcuni passaggi è sembrata una lezioncina con tanto di slide - è stato volto soprattutto a mettere in rilievo la "eccezionalità e imprevedibilità" dell'evento, così come il fatto che non esistono a Taranto apparecchi che possano misurare l'intensità del tornado, in Italia siamo all'anno zero sugli studi scientifici; quindi che era difficile prevederlo e non si poteva fare nulla.
Quindi se il tornado era "imprevedibile", l'Ilva non ha colpe. 

MA ILPROBLEMA E' TUTT'ALTRO!
Primo, non c'è bisogno neanche del tornado, ma basta un vento forte, perchè scattino i dispositivi automatici di blocco delle gru. E QUESTO NON E' AVVENUTO.
Ma, soprattutto, il tornado si può dire che è stato solo per il 30/40% la causa della rottura della gru e della morte di Zaccaria; la causa effettiva è stato la condizione della gru, come è venuto ben fuori dalle testimonianze operaie, documenti, dall'inchiesta fatta anche dal padre di Francesco.
Quella gru mancava di tanti strumenti di sicurezza, non vi era stata per anni manutenzione.

Questo lo abbiamo già documentato negli anni scorsi nell'informare sulle udienze del processo.
Chi vuole può richiederci i bollettini sulle udienze, scrivendo a:
slaicobasta@gmail.com
Il processo ripreso a inizi di luglio è stato nuovamente sospenso il 22/7 e riprenderà il 3 settembre

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